dal sito www.laziowiki.org
Note: spettatori 28000. Giornata calda, appena rinfrescata da un leggero vento, terreno buono. Al 43' del st, nella medesima azione, Nordahl e Santagostino hanno preso la traversa e il montante della porta laziale. Calci d'angolo 8 a 5 a favore del Milan. In tribuna l'on. Andreotti e alcuni membri del C.I.O.
Per 70 minuti la Lazio ha comandato la partita elevandosi di una classe rispetto al Milan. Per 80 ha tenuto in mano una vittoria tre volte meritata. Il Milan fino allora non aveva giocato: aveva tentato di farlo. La Lazio l'aveva superato in qualità di gioco, velocità, tecnica e tattica. Solo le serpentine di Carapellese e la geometria di Tognon ponevano in lieve difficoltà la Lazio, ma per il resto la squadra romana era padrona del campo. Il goal della Lazio al 9' del pt, rimessa laterale di Puccinelli, girata al volo di Penzo e bellissimo colpo di testa finale di Flamini, è stato pareggiato due minuti dopo da Carapellese, lesto a dare una zampata ad una palla morta in area, dopo un corner di Degano. Tuttavia la linea della partita era invariata: gioco della Lazio e difesa impacciata del Milan. Il vantaggio laziale si concretizzava al 36': rinvio lungo di Montanari, palla catturata da Penso che la porge a Hofling spostato all'ala, cross di quest'ultimo raccolto da Flamini che batte facilmente Milanese. Nella ripresa ci si aspettava un risveglio del Milan. Niente di tutto ciò. Anzi la Lazio era un gatto biancoceleste e il Milan un topolino rossonero. Flamini era imprendibile, Puccinelli scherzava con Foglia, Nyers (II) con Bonomi era spietato. E allora come mai la Lazio ha perso? Ha perso per la dabbenaggine dei suoi attaccanti che, credendo di poter segnare a piacimento, volevano entrare in porta con il pallone invece di mettere al sicuro il risultato. Poi, a 10 minuti dal termine, la Lazio è come crollata: ferma, arrendevole, imbelle. Al 36' Santagostino scende liberissimo verso Brandolin e da 30 metri fa partire un tiro che il portiere respinge sui piedi di Nordahl. Un calcetto al pallone e il Milan pareggia. Non c'è che il Milan in campo: Carapellese batte un corner teso che attraversa tutta la luce della porta e finisce sulla testa di Degano, appostato sul secondo palo, che regala la vittoria al Milan. Subito dopo i rossoneri potrebbero ancora incrementare il vantaggio, ma prima Nordahl e poi Santagostino, nella stessa azione, colpiscono rispettivamente la traversa e il palo. Tristissima l'uscita dal campo dei biancocelesti a fine partita: testa bassa e nessuna voglia di parlare.
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