COMMENTO ALLA PARTITA tratto dalla "Gazzetta dello Sport"
05.02.1928 - MILAN vs LAZIO 2-1, Divisione Nazionale (18^ giornata)
Il Milan batte di stretta misura la Lazio. Per apprezzare giustamente la bella vittoria odierna del Milan, anche se di misura, occorre tributare un meritato elogio alla forte e valorosa squadra della Lazio. Priva di Sclavi, Fenili e Bottaccini, la compagine biancoceleste non si è limitata ad opporre una valida e salda difesa ai rossoneri, ma ha spesso assunto l’iniziativa dell’attacco; l’evoluzione delle squadre centro-meridionali appare evidente e dà larga messe di frutti. Il Milan ha forse affrontato l’avversario con eccessiva e fiduciosa confidenza; velocità, ardore combattivo ed impeto generoso sono le peculiari doti della squadra romana; più che elogi singoli va simpaticamente annotata la sicura baldanza di questi giovani, valorosi giocatori che mirano all’affermazione di assieme rifuggendo da vuoti esibizionismi personali. Sullo 1-0 Cevenini (V) colpisce la traversa, poi il portiere Niccolini, che sostituisce Sclavi, e che si è fatto ammirare per alcune parate di precisione, viene colpito involontariamente da Ostroman, tanto che l’arbitro arresta per un po’ il gioco ma poi il portiere resta tra i pali. La ripresa inizia con un assalto laziale, ma di breve durata ed infruttuoso; poi su una mischia susseguente un calcio d’angolo l’arbitro concede un calcio di rigore, tira Pastore che si fa scrupolo di inviare a lato. V’è chi sentenzia, a torto, o a ragione, che vi sia una equanimità superiore persino a quella dell’arbitro! |