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18 aprile 1915, Milan vs Genoa 1-1






Il Milan anteguerra della stagione 1914-15
In piedi, da sinistra: .... , Ernesto Morandi, Sala, Barbieri, Pizzi. Inginocchiati: Scarioni, Soldera, Lovati.
A terra: Greppi, Ferrario, Mosca, Van Hege, Bozzi
(Archivio Magliarossonera.it)



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Una formazione del Milan 1914-15
(per gentile concessione di Stefano "Potsy" Pozzoni)
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(per gentile concessione di Riccardo Gaggero)



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In piedi, da sinistra: .... , Ernesto Morandi, Sala, Barbieri, Pizzi. Inginocchiati: Scarioni, Soldera, Lovati.
A terra: Greppi, Ferrario, Mosca, Van Hege, Bozzi
(dal sito www.wikipedia.it)
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(dal libro "A.C. Milano", 1942)



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In piedi, da sinistra: .... , Ernesto Morandi, Sala, Barbieri, Pizzi. Inginocchiati: Scarioni, Soldera, Lovati.
A terra: Greppi, Ferrario, Mosca, Van Hege, Bozzi
(per gentile concessione di Lorenzo Mondelli)



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(dal sito www.atletiederoi.it)



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(da "Almanacco dello Sport", stagione 1915-16, per gentile concessione di Luigi La Rocca)



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(da "Lo Sport Illustrato")
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Il gol fantasma al Velodromo Sempione
(da "Forza Milan!")




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(dalla rivista "Il Football", per gentile concessione di Lorenzo - Museo Grigio)




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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 19 aprile 1915)
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(dal "Corriere della Sera")



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(da "La Stampa" del 19 aprile 1915)



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(dalla "Stampa Sportiva")



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(da "Il Resto del Carlino" del 19 aprile 1915)




COMMENTO ALLA PARTITA tratto dalla "Gazzetta dello Sport", 19 aprile 1915

18.04.1915 - MILAN vs GENOA 1-1, Campionato 1^ Categoria (Girone Finale - 1^ giornata)
ATTRAVERSO DUE MATCHES NULLI le quattro squadre semifinaliste si presentano alla lotta temibilmente agguerrite. Contro le manchevolezze del Genoa i rosso-neri oppongono la più vivace combattività. L'incontro s'è chiuso alla pari Milan 1, Genoa 1. L'esito inatteso di una partita che sembrava nelle mani della squadra genoana, s'intende prima del suo proprio svolgimento, ha portato il primo colpo a quella ch'era stata la giostra dei pronostici. Perché occorre notare che anche i favorevoli al Torino, quale Campione Italiano, son rimasti male ieri sul campo di Porta Sempione. I favori erano tutti per il Genoa e pel Torino, o pei granata e i genoani, Internazionale e Milan venivano in coda, anzi quest' ultimo molto in coda. E pensare che ieri una delle due squadre ha maggiormente meritato di vincere: quella del Milan. Noi siamo stati tra i fautori d'una finale vittoria del Genoa. E anche fra i più convinti fautori. Ma diciamo subito che se il Genoa non sa fare assai di più e di meglio d'ieri, non ha alcun diritto per aspirare seriamente ala titolo ambito. Possiamo sperare che l'equipe dei rosso-bleu sia stata vittima di una terribilmente nera giornataccia. E la speranza nostra trae ragione d'essere dal ricordo vivo che è in noi di un Genoa ben altrimenti forte e potente, unito e saldo; virtuoso e penetrante di quello che non sia sembrato ieri. Il Milan che ieri poteva anche vincere, non ha giuocato certo magnificamente. si è avuta una giornata brillante per quanto riguarda la maggior parte dei compagni di Van Hege, ma pur nell' impeto del suo bel giuoco scapigliato, il Milan ha mostrato gravi manchevolezze. All'attacco due uomini - i sostituti - non sono esistiti. E' brillato il giuoco astuto di Van Hege; quello utilissimo del corretto Bozzi e l'altro basato sull' attività, svolto dal minuscolo Ferrario. Ma la tecnica d'attacco non s'è vista. Il Milan non avrebbe neppure potuto svolgere un azione scientifica. Ciò nonostante i rosso-neri hanno impegnato assai volte rolla. Il discusso portiere ha salvato la sua squadra dalla sconfitta. Affermiamo ciò, pur non dimenticando affatto che Rolla si lasciò sorprendere dal tiro di Ferrario che diede il goal d'inizio ai milanesi e che al terzo minuto Santamaria mancò su un ratè di Pizzi un goal quasi certo, colpendo invece al di sotto l'architrave della porta di Barbieri.
IL PERCHÉ DELLO SCACCO GENOANO. Se dovessimo analizzare il giuoco svolto dai giocatori della Superba finiremmo col trovarcene imbarazzati. Fors' anche pensiamo, perché, il giuoco del Genoa è ieri mancato completamente. Potremmo criticare quello svolto all' offesa dalla rabberciata squadra rosso-nera, ma si deve riconoscere che, almeno, il Milan ha svolto comunque un gioco determinato. E, ciò che è più grave, per la complessa abilità dello squadrone genoano, i rosso-neri hanno potuto imporre il loro sistema agli avversari, che son sembrati quasi vinti dalla loro audacia. La loro squadra in alcuni momenti ci ha persino prodotto come un senso di pena, al punto di farci chiedere se il trainer del Genoa non abbia pensato mai ad istruire i propri poulains, sulla stretta necessità e opportunità di mutare talvolta tattica durante lo svolgimento dello stesso match. O che forse il Genoa sia oggi in decadenza di forma? Durante la seconda ripresa qualche uomo sembrava finito. La prima riga rosso-bleu ha mancato sulle ali. I vecchi compagni di Mariani conoscono a meraviglia, pare, il segreto di marcare a dovere il tondo genoano. Dall' opposto lato, a destra, Walsingham ha commesso più errori di un principiante. Il terzetto di centro si è indugiato in un giuoco che poteva sembrare la via di mezzo tra il sistema di passaggi larghi e quello del palleggio serrato. Santamaria, Berardo e Benvenuto furono incapaci di impegnare a fondo, come avrebbe dovuto fare un trio d'uomini marcianti in perfetta intesa, la seconda linea avversaria. I passaggi tra questi tre avanti caddero sovente sul resistente centro sostegno del Milan. Quasi mai Soldera ebbe bisogno d'aiuti dei due compagni di linea. Gli bastò, per ricacciare il ball, l'attività vigile di Sala e Pizzi.
Cioè, no: Lovati abbandonò, come al solito, qualche volta l'ala destra genovese. ma Walsingham non procurò all' aitante rosso-nero, neppure il più piccolo dispiacere. Dove il Genoa mancò alla prova, fu anche nella fusione delle linee. Quella di sostegno non svolse certo il più redditizio dei giuochi. Sardi si è quasi sempre ostinato su azioni d'attacco. Errore. L'uomo che occupa il posto più pesante in una squadra deve sapere difendere e sostenere l'offesa. Come la prima linea si infrangeva sovente contro l'estrema difesa milanese, Sardi rimaneva sovente inutilmente addossato all' attacco, impossibilitato a ritornare prontamente all' altezza di Van Hege, che ebbe rare volte ad incontrarsi col nervoso ex doriano. Il che vuol dire che Louis, libero, condusse un po la "danza" a piacere. Magni e Leale - quest' ultimo in modo superiore, l'altro con qualche fatica - tennero con evidente scrupolo i rispettivi posti di estremi giuocatori di destra e sinistra della riga di sostegno. Questa stretta osservanza agli ordini e al vuoto al centro lasciato da Sardi, contribuirono a procurare scabrose situazioni ai due terzini. Casanova, che ricompariva dopo circa un mese di malattia, non fu sempre sicurissimo e non sempre velocissimo. De vecchi, da gran campione, salvò situazioni disperate, ma parve qualche volta voler abusare della propria virtuosità. Rolla, dopo un inizio un po' incerto, si rinfrancò e nel secondo tempo trattenne e respinse difficili palloni. Conclusione! Come squadra il Genoa ebbe la più nera giornata. Ci piacquero tratto tratto individualmente Rolla, De vecchi, Leale, Santamaria, Berardo.
LA GIORNATA DEL MILAN. Il Milan deve al proprio indiscusso bel carattere di combattività, e alle manchevolezze - che crediamo momentanee - degli avversari la brillante giornata e l'esito impronosticabile. L'attacco dei rosso-neri cercò con audacia e con brio di confondere ogni debolezza. So osservò che il Milan giuocava con Mosca, della squadra riserve, al centro della prima linea, e con Greppi, della terza squadra, all' ala destra, in assenza di Morandi. I due giovani non si distinsero certo. Ma, liberi quasi sempre, non sciuparono neppure l'azione dei compagni. Van Hege, non strettamente marcato, fu miracoloso. Si tenne sempre un po' indietro, ma scombussolò con studiati passaggi e con fulminei interventi la difesa avversaria: Bozzi, più attivo del solito, non sciupò palloni. Ferrario si comportò coraggiosamente. ma l'uomo che emerse fu Soldera. E' la prima volta, da che il Campionato si è iniziato, che noi vediamo Soldera rigiuocare con tanta resistenza e con indiscussa grande abilità. Fu instancabile, audace e scientifico. E giuocarono bene Lovati e Scarioni. Il primo tagliò nettamente fuori Walsingham e porse molti palloni a Bozzi e Van Hege. Scarioni, con instancabile foga, immobilizzò quasi completamente Mariani. I terzini ebbero una giornata buonissima. Sala, ormai non ci stupisce più, Pizzi, malgrado qualche errore di tattica, brillò per potenza di calcio e decisione di azioni. Barbieri, non impegnato come Rolla, giuocò da par suo. Ma avrebbe potuto evitare il primo punto. Come ieri - se pure in modo meno discutibile - Barbieri si lasciò segnare a Novara, nelle semifinali, un altro brutto goal. Il Milan è apparso bene affiatato nelle linee estreme. All' attacco rimediò colla foga alle manchevolezze. I giuocatori tutti posero nello svolgimento di ogni azione, ardire, foga e irriducibile combattività.
IL PRIMO TEMPO. Il match non è di quelli che meritino una lunga cronaca giacchè fu nei primi dieci minuti che le due squadre segnarono in modo punto persuasivo i loro goals. E' toccato ai genovesi l'onore dell' invio. La loro discesa non è però stata fulminea. Anzi, dopo qualche indugio al centro, la palla esce dalle linee laterali a metà campo. E' rimessa in giuoco da Magni e trasmigra sulla destra. Van Hege la riprende e con un volo potente la riporta a sinistra. Casanova e Magni troppo avanti non possono impedire che il ball giunga a Bozzi. Il rosso-nero scende sino alla linea di fondo genoana. Liberissimo passa al centro. Ferrario riceve al volo e saetta nell' angolo basso di destra, della porta di Rolla. E' il goal. Rolla è rimasto incerto nell' azione difensiva. Il pubblico scoppia, dopo l'attimo di muta sorpresa, in un delirio di applausi. Sono passati solo 1'30''. I genovesi però corrono subito alla riscossa. Un passaggio di Benvenuto occasiona un ratèe di Pizzi. Santamaria da tre metri spara in goal. La palla colpisce sotto l'asta trasversale e rimbalza in gioco. Per circa 10 minuti i genovesi insistono con decisione all' attacco. sarà questo il loro più bel momento di giuoco, durante l'intero match. Infatti, pur non brillando in perfezione nelle azioni, essi - i genovesi - danno veramente l'impressione di vedere il goal. Al 13° minuto, infatti, l'ottengono in modo curioso. Sempre su un passaggio dalla destra - non però da Walsingham - Sala manca la palla a sette o otto metri da Barbieri. Santamaria questa volta mira basso, barbieri arresta in plongeon. Il tiro però è potente, Gigi si rigira su se stesso e ricaccia lontano roteando, sempre a terra, le braccia sul capo. L'arbitro s'è accorto che nella parabola le braccia e il pallone, di conseguenza, hanno varcato per un attimo l'estrema linea. Il goal è male accolto dal pubblico, che fa un baccano assordante. I milanesi riportano subito l'offensiva, ma sino al 25° la prevalenza d'attacco è lievemente in favore del Genoa. Il Milan scende a folate e tenta di sorprendere i due terzini avversari. Dal 25° al 35° minuto anzi l'attacco dei rosso-neri - in maglia bianca oggi - è insistente. Al 19° minuto un corner infruttuoso contro il Genoa. Al 26° un altro corner ma contro il Milan. Al 36° minuto il Genoa tenta di scendere con più impeto contro la rete di Barbieri. E' come uno sforzo per ottenere l'agoniato punto di vantaggio. Anzi al 35° minuto i milanesi sono costretti in corner. Ma dal 40° al 45° minuto i genoani allentano l'attacco. Si ha l'impressione che essi anelino il riposo. il Milan è più focoso sempre. Ma entrambi i portieri delle due squadre, non corrono pericoli seri.
LA RIPRESA. La ripresa è caratterizzata da fasi più emozionanti. Nei primi 15 minuti di gioco i genovesi subiscono la furia dei loro avversari fatti sempre più arditi. Al 12° e 18° minuto il genoa è costretto in corner. In due riprese, dal 20° al 25° minuto; dal 30° al 37° minuto i genoani sembrano rimettersi. Essi si byttano tutti serrati verso la rete degli avversari, coll' impeto della disperazione. Si alterna la minaccia. Quella dei genoani è più dura, più pesante. Ma i rosso-neri non piegano e ricorrono a rudezze. Per poco Sala non procura un penalty contro la sua squadra. De Vecchi tira due potenti e infruttuosi calci di punizione. Ma il Genoa dal 25° al 30° minuto e dal 37° al 45° minuto si affloscia sotto gli avversari. Dalla sinistra del Milan partono sovente Van Hege e Bozzi. E sia pure da lontano Rolla è impegnato pericolosamente a più riprese. Paurose mischie si verificano anche sotto la rete del portiere genoano. Ma l'agile difensore e de vecchi salvano tutto. Greppi fallisce una sicura occasione. Dei corners si notano dall' una e dall' altra parte. Berardo ha tirato un bolide verso Barbieri. Gigi però stavolta non si rigira in goal. Il signor Portigliatti che ha arbitrato con grande sicurezza fischia la fine del, complessivamente brutto, match. Auguriamo di meglio per gli incassi imminenti! Il pubblico era discretamente numeroso, e come al solito irrequieto. Le squadre erano così composte:
GENOA: Rolla; Casanova e De Vecchi; Magni, Sardi e Leale, Walsingham, Benvenuto, Berardo, Santamaria e Mariani.
MILAN: Barbieri; Sala e Pizzi; Scarioni, Soldera e Lovati, Greppi, Ferrario, Mosca, Van Hege e Bozzi.


COMMENTO ALLA PARTITA tratto dal "Corriere della Sera" , 19 aprile 1915

18.04.1915 - MILAN vs GENOA 1-1, Campionato 1^ Categoria (Girone Finale - 1^ giornata)
CORRIERE SPORTIVO. Football. Due inattesi "matches" pari nel girone finale del campionato. Ancora una volta i generali pronostici sono stati smentiti. Nella giornata inaugurale del girone finale per il campionato le squadre meno quotate hanno vietato la vittoria alle avversarie più favorite. I risultati pari, coi quali si sono chiusi entrambi gli incontri di ieri, hanno, è vero, messo tutte le squadre in perfetto stato di eguaglianza. Ma resta il fatto che le squadre milanesi, le meno favorite dal pronostico, hanno saputo superare con onore il pericolo di due “matches” difficilissimi. Oggi, dopo la sconfitta morale dei torinesi e dei genovesi, la squadra più quotata è quella dell’ Internazionale, che, incompleta, ha saputo non farsi battere su campo avversario dal fortissimo Torino. Se grave è lo scacco del Genoa, che completo in tutte le sue linee ha subito una leggera superiorità del Milan assai incompleto e non certo in buona giornata, più grave ancora è l’insuccesso del Torino, il quale dal vantaggio del campo doveva vedere ancor più accresciute le sue ciance di vittoria. Ecco il dettaglio dei due grandi marche di ieri: MILAN-
GENOA 1-1. Milano. La prima impressione, riassuntiva dell’ incontro di ieri, è un senso di delusione. Il match non ha dato che in troppo poche fasi la visione di combattività ad oltranza che il pubblico si riprometteva dall’ urto della potente squadra genovese con l’audace undici milanese. Un match caotico, spesso sconclusionato, giuocato con poca tecnica, con nessun assieme: ecco l’incredibile analisi di una delle partite che si annunciavano più interessanti del campionato. Entrambe le squadre erano in cattiva giornata. Il Milan, ch’era inoltre incompleto, e con riserve di ben scarso valore, ha dopo tutto fatto del suo meglio, e la netta superiorità dimostrata dai rosso e neri nella prima mezz’ora della ripresa torna a tutto onore della tradizionale combattività della squadra di Van Hege. Il Genoa invece è mancato clamorosamente. La squadra, al completo, non s’é mai ritrovata. La prima linea, che si annunciava potentissima,ha perso tutto il suo valore in un giuoco caotico, individuale, privo di coesione. La seconda linea mancò al suo compito di appoggiare l’attacco, e si attardò troppe volte in difesa. Dal pressoché generale naufragio dei rosso e bleu si salvò solo l’estrema difesa, la quale tuttavia non ebbe un’ eccezionale giornata: Rolla, Casanova e De Vecchi giuocarono sufficientemente bene, senza emergere nettamente. I migliori in campo furono Leale e Berardo per il Genoa, Van Hege e Lovati per il Milan. Al fischio che chiama a raccolta le squadre, il Genoa si presenta nella sua attuale miglior formazione; il Milan invece manca di Morandi e di Cazzaniga, sostituiti non certo felicemente con Greppi e Mosca, il quale ultimo non fu di alcun efficacia. Fischiato l’invio, il Milan attacca a fondo: non è passato un minuto che Ferrario, raccogliendo la palla a tre metri dalla porta, con un debole calcio all’ indietro manda la palla in porta, rasentando uno dei pali laterali. Rolla, forse credendo che la palla andasse fuori, non è stato pronto alla parata. Il Genoa si lancia subito in un vivacissimo contrattacco e una difettosa respinta di Pizzi sembra permettere l’immediato pareggio. Ma il Milan si salva da una critica situazione. Il pareggio non viene che al 12’ minuto, quando il Genoa, perseverando nei suoi sforzi, riesce ad ottenere il punto. Un tiro di Santamaria da 15 metri è così forte che Barbieri, a terra, sotto la forza del colpo, si rovescia su sé stesso all’ indietro. Il portiere è pronto a rinviare la palla, ma l’arbitro Portigliatti del Torino stima che la palla sia entrata in porta e concede il punto, tra le proteste del pubblico. La partita è ormai decisa, e vani riusciranno gli ulteriori sforzi delle squadre per mutare l’irrimediabile risultato. Il primo tempo rivela una superiorità del Genoa: mentre Rolla rimane quasi completamente inattivo, Barbieri è bersagliato da tiri troppo imprecisi e provenienti da troppo lontano perché la sua rete possa correre pericolo. Due corners per il Milan, uno per il Genoa. Alla ripresa il giuoco si anima maggiormente, acquistando di brio ma non di tecnica. E fra la sorpresa generale si vede il Genoa costretto a ripiegare, nei primi venti minuti, di fronte alla netta superiorità dei milanesi. Rolla è spesso al lavoro e rimanda assai bene. La porta genoana è talvolta in critica situazione, ma il Milan non riesce a segnare. Quindi il Genoa tenta l’ultimo sforzo ed ottiene la supremazia. Un fallo contro Sardi nell’area di rigore milanese dovrebbe far fruire il Genoa d’un penalty, ma l’arbitro non lo concede. Sul finire gli attacchi si alternano, ed alcuni efficaci tiri di Berardo e di Bozzi non hanno effetto. Del resto, in tutto l’incontro non s’è avuta una sola fase in cui l’attacco, da una o dall’ altra delle squadre, venisse condotto tecnicamente ed efficacemente. Numerosissimo ed elegante il pubblico.


COMMENTO ALLA PARTITA tratto da "Il Secolo XIX" e "Il Caffaro", 19 aprile 1915

18.04.1915 - MILAN vs GENOA 1-1, Campionato 1^ Categoria (Girone Finale - 1^ giornata)
FOOT-BALL. IL “MATCH” MILAN–GENOA pari uno a uno. Cr. Ci telefona da Milano alle 23. La prima giornata della finalissima del Campionato Italiano di calcio a Milano ha avuto per risultato "match nullo" fra il Genoa e il Milan Club. Il pubblico delle grandi occasioni ha gremito oggi le capaci tribune del campo sportivo di via Arona, per assistere al match Milan-Genoa, per la finalissima di campionato. L’incontro fra l’undici rosso-nero e la massima squadra genovese era veramente atteso, e dai più si pronosticava, stante la decrescente forma del Milan Club, una probabile vittoria dei campioni della Superba; ma la realtà dei fatti ha smentito il pronostico e l’incontro odierno si è chiuso pari, uno a uno. Il Milan Club, benché incompleto, si è oggi imposto sui poderosi avversari giuocando con la sua ben nota foga, e dimostrò per quasi intera la durata del match una superiorità evidentissima all’ attacco. La sua linea mediana giuocò assai bene e servì a meraviglia i suoi “avanti”. I terzini in complesso svolsero un giuoco redditizio e pararono ogni insidia. Il “Genoa Club” all’ opposto, scese in campo completissimo in tutte le sue linee, ma il suo giuoco non fu quello che si poteva prevedere da una squadra che, a parere dei più, avrebbe tutte le “chanses” di vincere il campionato. Nella linea degli “halfs” fu dove si notarono le maggiori manchevolezze. Inoltre le due ali, e in special modo la destra, Walsingham, furono nulle. La partita si decise nei primi dieci minuti di giuoco. Primi a segnare furono i rosso-neri dopo 30’’ dall’ inizio, in una discesa di Van Hege. Questi, a pochi metri dalla porta, passa il ball a Bozzi il quale a sua volta lo ripassa a Ferrario, che lo rovescia fulmineamente in goal: Rolla non ebbe neppure il tempo di tentare una parata. Il pareggio dei genoani avviene al 10’ minuto su potente tiro di Santamaria che Barbieri parò entro la rete. Nel resto della partita nessuna delle due squadre segnò altri punti. Arbitro discusso il signor Portigliatti. Ecco la formazione delle squadre:
MILAN CLUB: Barbieri, Sala, Pizzi, Scarioni, Soldera, Lovati, Greppi, Ferrario, Mosca, Van Hege, Bozzi.
GENOA CLUB: Rolla, Casanova, De Vecchi, Magni, Sardi, Leale, Walsingham, Benvenuto, Berardo, Santamaria, Mariani.