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Eusébio da Silva Ferreira (Lourenço Marques, 25 gennaio 1942 - Lisbona, 5 gennaio 2014) è stato un calciatore portoghese, di ruolo attaccante.
Considerato il giocatore portoghese più forte della storia, fu eletto Pallone d'oro nel 1965 e Scarpa d'oro due volte (1968, 1973). Occupa la 9ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata da IFFHS.
Ha subito un ictus nel giugno 2012. È scomparso nel 2014 all'età di 71 anni a seguito di un arresto cardiaco.
Attaccante, nato nell'allora colonia portoghese del Mozambico, ereditò la passione per il calcio dal padre, centravanti del Ferroviario. Entrò giovanissimo nelle file dello Sporting Lourenço Marques dove lo notò, nel 1960, l'ex centrocampista della nazionale brasiliana Bauer. Questi lo segnalò ai dirigenti della squadra dove militò per anni, il San Paolo, che però rifiutarono il tesseramento. Intanto Bauer ne parlò al suo ex allenatore Béla Guttmann, allora alla guida del Benfica. Benché il primo provino non avesse fornito indicazioni molto incoraggianti sulle qualità del ragazzino, Eusébio fu comunque aggregato alla rosa della prima squadra.
Fu una decisione saggia poiché l'ascesa del giovane mozambicano si rivelò rapidissima. Già poco tempo dopo (1962) era il centravanti titolare nella formazione che a Berna conquistò la seconda consecutiva Coppa dei Campioni. La partita fu entusiasmante e ricca di colpi di scena (5-3 il risultato conclusivo) e venne decisa proprio da una doppietta finale dell'emergente fuoriclasse.
Per le sue movenze, rapide e felpate come quelle di un felino, venne soprannominato la Pantera nera, la risposta del calcio europeo al grande Pelé.
Divenne ben presto anche la colonna e il trascinatore della nazionale portoghese che condusse ad un insperato, e finora ineguagliato, terzo posto finale ai campionati mondiali del 1966, in Inghilterra. Della manifestazione fu anche il maggior cannoniere con 9 reti.
Il suo palmarès riporta numeri impressionanti: 11 titoli nazionali, sette volte capocannoniere, due volte Scarpa d'oro (1968 e 1973), una volta Pallone d'oro (1965) oltre naturalmente alla Coppa dei Campioni del 1962.
Altrettanto sensazionali furono le sue medie-goal: con il Benfica realizzò 291 reti in 313 partite di campionato (0,93 goal a partita) pur non essendo leader in assoluto nella graduatoria delle reti fatte da un giocatore, e 57 in incontri internazionali; con la nazionale andò in goal 41 volte in 67 incontri disputati.
Nel 1975 si trasferì in America dove militò nei Boston Minutemen, nei Toronto Metros-Croatia, nei Las Vegas Quicksilver e poi nella formazione messicana del Monterrey. Dopo un' ultima breve parentesi casalinga nel Beira-Mar chiuse l'attività divenendo uomo-immagine del Benfica, ruolo che ricopre tuttora.
Nel 2008, in suo onore è stata istituita l'Eusébio Cup.
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