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13 febbraio 2009: è scomparso Giacomo Bulgarelli, bandiera del Bologna




Giacomo Bulgarelli con Gianni Rivera, stagione 1964-65


Giacomo Bulgarelli sulla copertina di "Intrepido"





Cesare Maldini con Giacomo Bulgarelli


Figurina di Giacomo Bulgarelli



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10 gennaio 1971, Milan vs Bologna 2-1,
Gianni Rivera e Giacomo Bulgarelli
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10 gennaio 1971, Milan vs Bologna 2-1,
la Bandiera rossoblu Giacomo Bulgarelli





Milan vs Bologna 1972-73, l'ingresso delle squadre in campo, con i due capitani Rivera e Bulgarelli
(per gentile concessione di Michele Maggiorano)




Mail di Magliarossonera.it a Gianfranco Ronchi
13 febbraio 2009

"Buongiorno, Sono Colombo Labate, gestore del sito www.magliarossonera.it. Ho appena appreso della scomparsa della bandiera rossoblu Giacomo Bulgarelli, una notizia che mi rattrista come sportivo, perchè è un pezzo di storia del calcio italiano che scompare, ed anche come uomo, perchè Bulgarelli ha sempre esternato la sua signorilità quando è stato chiamato in causa a vari livelli, sportivi ed umani, e non sono parole di circostanza; ho avuto modo di parlargli, nel 1997 credo, in occasione di una trasmissione di Telemontecarlo sulla storia della maglie di calcio (intervenni insieme all'amico Luigi La Rocca di Milano) ed ho apprezzato, sia pur per breve tempo, le Sue qualità appena descritte. Mi disse, tra l'altro, che al posto di Romano Fogli, al Milan sarebbe dovuto andare lui, perchè richiesto espressamente da Nereo Rocco, ma poi non se ne fece nulla. Conservo, comunque, nella mia memoria, un bel ricordo. Un ideale abbraccio, Colombo Labate"



Risposta di Gianfranco Ronchi

13 febbraio 2009

"Da bambino ci sono cose che pensi siano infinite. La prima delusione in tal senso la provai il primo lunedì sera in cui sul primo canale (all'epoca non c'era bisogno di aggiungere RAI e le reti non esistevano) non trasmisero il film con Gary Cooper; per me lunedì sera significava film di cowboys, non sopportai l'idea che qualcuno potesse avere avuto l'idea di trasmettere altro.
Il calcio mi conquistò con la maglia del Bologna, io la immaginavo rossoblù - ma la vedevo in bianconero. Anzi, in grigio chiaro e grigio più scuro. Il Bologna era Negri, Furlanis, Pavinato e così via fino a Pascutti, vinse lo scudetto e pertanto era la squadra più forte, oltre che la più simpatica. Mi innamorai di quell'undici e all'epoca, avevo sei anni, non potevo immaginare che una squadra perfetta potesse modificarsi nel tempo. Già l'anno successivo spesso chiedevo a mio babbo sul perchè venisse preferito Micelli a Pavinato, devo dire che le spiegazioni di mio padre non mi convinsero mai pienamente. Chi legge può immaginare il mio sconcerto quando, negli anni successivi, vennero ceduti e/o sostituiti i vari Tumburus, Fogli, Nielsen, Haller e Negri. Ovviamente a me veniva sottaciuta la verità della convenienza economica, degli infortuni, del logorio fisico, io venivo convinto che i vari Spalazzi, Clerici, Turra e Tentorio fossero più forti e venissero inseriti nella squadra (e nell'album Panini) al fine di rinforzarla.
Pian piano capii che la vita, il mondo, non si fermano e le cose passano, si concludono, hanno un fine. Una grandissima delusione, a me rimanevano Paperino e i suoi nipotini che non crescevano mai, Capitan Miki e Bleck Macigno che vincevano sempre. Loro e Giacomo Bulgarelli, che vestiva sempre la maglia del Bologna, che rappresentava il punto fermo di una formazione che prima o poi sarebbe ritornata grande, costruita attorno al suo capitano. "Bulgarelli" non è un cognome come un altro, dici "Bulgarelli" e pensi "Bologna FC", anzi - pensi "grande Bologna", "Paradiso", "Scudetto", "Coppa Italia".
Pensi a Bulgarelli e non ti viene in mente l'attuale stadio Dall'Ara, ti viene in mente il vecchio Comunale, con le sue pietre a vista all'esterno. Guardo nella parete e c'è quella fotografia, anzi, quelle fotografie, di quel Bologna scudettato. Sempre schierati nello stesso modo, con Janich in alto a sinistra e Pavinato seduto in fondo a destra. Quella squadra non muore, non morirà mai. E Bulgarelli è sempre lì, fra Perani e Nielsen, con le sue mani nelle ginocchia dei due compagni. Ecco, Bulgarelli "uomo" oggi se n'è andato, lo piange la sua famiglia soprattutto, lo piangiamo tutti noi che l'abbiamo visto mille volte, sentito commentare tante partite. Ma il Bulgarelli "mito", il Bulgarelli figurina e calciatore, quello fra Perani e Nielsen, quello non ci lascerà mai, questa delusione non la dovremo mai sopportare. E colui che ha riempito le mie giornate di bambino, di adolescente, facendomi sognare di diventare come lui, di indossare la sua maglia, ecco - lui non mi abbandonerà mai. Rimarrà forever alle mie pareti, ma soprattutto nei miei ricordi. Mio capitano."






dal sito www.corriere.it
13 febbraio 2009

Aveva 68 anni ed era malato da tempo
ADDIO BULGARELLI, BANDIERA DEL BOLOGNA
Simbolo rossoblù, leader anche in Nazionale. In azzurro 29 partite e 7 reti con il titolo europeo nel 1968

BOLOGNA - Giacomo Bulgarelli è morto giovedì sera a 68 anni dopo una lunga malattia. Era ricoverato in una casa di cura di Bologna, Villa Nigrisoli, per una malattia che lo tormentava da tempo. Lo ha reso noto venerdì mattina il Bologna sul proprio sito internet. «Tutto il Bologna Fc 1909, presidente, dirigenti, tecnici, giocatori e dipendenti si stringe alla famiglia nel ricordo di Giacomo, la più grande bandiera rossoblù», si legge sul sito. Con il Bologna, di cui fu capitano, vinse lo scudetto nel 1964.
LA SCHEDA - Nato a Portonovo di Medicina il 24 ottobre 1940, Giacomo Bulgarelli lega tutta la sua carriera calcistica al Bologna, dove gioca dal 1958 al 1975. Suo il record di presenze con la maglia del club, ben 486, di cui 391 in A, 1 nel vittorioso spareggio-scudetto di Roma con l'Inter, 54 in Coppa Italia, 3 in Coppa Campioni, 2 in Coppa delle Coppe, 20 in Coppa delle Fiere-Uefa, 4 in Mitropa Cup, 2 nella Coppa di Lega Italo-Inglese. Anima del centrocampo felsineo, Bulgarelli ha collezionato in carriera 58 gol, di cui 41 in campionato. Con lui il Bologna ha vinto lo scudetto del 1964-65, l'unico assegnato allo spareggio, e due Coppe Italia (1969-70 e 1973-74) oltre a una Mitropa Cup (1961) e una Coppa di Lega Italo-Inglese (1970). Significativa anche la sua carriera in Nazionale: 29 presenze e 7 gol in azzurro (debutto il 31 maggio 1962, Italia-Germania 0-0), campione d'Europa nel 1968, quarto ai Giochi di Roma del 1960. Appese le scarpette al chiodo, Bulgarelli aveva poi intrapreso con successo la carriera di commentatore televisivo.
LE ESEQUIE - I funerali di Giacomo Bulgarelli si svolgeranno lunedì prossimo alle 11,45 nella chiesa della Certosa di Bologna. Prima dei funerali, che si svolgeranno nella Chiesa di San Girolamo, al cimitero della Certosa di Bologna, i tifosi e gli appassionati potranno dare l' ultimo saluto a Bulgarelli alla camera ardente, che sarà allestita da sabato alle 10 a Villa Nigrisoli, la clinica bolognese dove Bulgarelli si è spento. Il Bologna sta valutando, insieme alla Lega calcio, le iniziative per ricordarlo e per esprimere il cordoglio per la sua scomparsa.
RIVERA: «GRANDE PERSONA» - Gianni Rivera torna indietro agli anni '60 per ricordare Giacomo Bulgarelli, rivale con la maglia del Bologna, ma compagno di squadra in Nazionale, a partire dall'Olimpica ai Giochi di Roma '60. «Un ottimo giocatore e una grande persona. Con lui ho condiviso non solo il campo, ma anche l'attenzione per l'aspetto sociale e la difesa delle categorie più deboli». «Quella fu solo la prima di tante esperienze vissute insieme - racconta l'ex golden boy del pallone - siamo stati tanti anni insieme, anche se alla fine ci vedevamo solo sul campo e in ritiro. Del resto lui era a Bologna e io a Milano».
MAZZOLA: «TROVAVA SEMPRE IL MODO DI FAR SORRIDERE» - «Non potevi non avere simpatia per Giacomo Bulgarelli» ricorda Sandro Mazzola. «Sapeva sempre, anche nelle situazioni difficili, trovare il modo di far sorridere, in campo e anche fuori. Siamo stati avversari perché quel Bologna era avversario dell'Inter; ricordo la sua faccia quando ci hanno battuto all'Olimpico dopo che noi avevamo vinto la Coppa dei Campioni. Lo incrociai e lui non sapeva se dirmi una frase di circostanza tipo "siete stati bravi", ha capito che non era il caso e mi sorrise soltanto, io lo mandai a quel paese e lui fece altrettanto, poi ci ritrovammo in nazionale. Un mio messaggio per lui adesso? "Giacomo anche lì gioca come sai giocare perchè sei stato bravissimo"».
CAPELLO - «Sono molto turbato perché è scomparso un amico, una persona con cui ho lavorato in tv, un uomo sensibilissimo, con lui avevo un rapporto diverso rispetto a tante altre persone che fanno parte del mondo del calcio, ci legava l'amicizia e la stima reciproca». Fabio Capello, in collegamento telefonico con Sky Sport 24, ricorda così Giacomo Bulgarelli, l'ex campione del Bologna e della Nazionale. Commosso e profondamente colpito, il ct dell'Inghilterra parla del Bulgarelli uomo, ma anche del calciatore. «Era un amico con cui era piacevole parlare e stare a tavola, era ottimo conoscitore di cibo e di vini, scompare un amico e una persona cara - spiega Capello -. Sono entrato in Nazionale dopo di lui e secondo me è stato il miglior centrocampista che l'Italia abbia avuto. Sapeva stare in campo, recuperare palloni, fare gol, era un leader in campo e fuori».
CAMPANA: «AVEVA QUALITA' DEL LEADER» - «Oltre che compagni di squadra eravamo molto amici, sono molto addolorato, Giacomo è stato uno dei fondatori dell'Assocalciatori, fu lui ad organizzare la prima riunione a Bologna». La notizia della morte di Giacomo Bulgarelli ha profondamente colpito Sergio Campana, presidente dell'Assocalciatori ed ex giocatore del Bologna. «Come giocatore è stato un grande campione, era completo, tecnicamente molto forte, in campo si faceva rispettare - continua Campana in collegamento telefonico con Sky Sport 24 -, aveva le doti di Rivera e Mazzola messi insieme, era molto orgoglioso, intelligente, simpatico, ironico. Ricordo che scherzavamo molto sulla mia partenza da Bologna, andai al Vicenza e loro subito dopo vinsero il campionato, dicevamo che ero io il punto debole di quella squadra e ridevamo di questo. Ci univa anche dell'altro, eravamo entrambi iscritti alla facoltà di Giurisprudenza a Bologna. Giacomo era un grande intenditore di calcio, un uomo e un calciatore intelligente. In campo era un leader, ha esordito giovanissimo nel Bologna ma già guidava la squadra, aveva tutte le qualità del leader».






Con Mazzola
(Archivio "Corriere")


Con Rivera, stagione 1970-71
(Archivio "Corriere")





Giacomo Bulgarelli con Rivera, stagione 1963-64
(Archivio "Corriere")



13 SETTEMBRE 2010
"CIAO GIACUMEN", OMAGGIO A GIACOMO BULGARELLI