CALCIOMERCATO: ANCELOTTI AL MILAN
Niente mail e niente PEC. E poi non esistevano. Ma sull'acquisto di Ancelotti nell'estate '87, Berlusconi dissentiva. Aveva paura che non gli reggessero le ginocchia. E Arrigo Sacchi cercava di convincerlo: "Caro Presidente, le ginocchia si curano, la testa no" . Il Condor Galliani svolazza sempre dalla parte di chi sta in panchina e decide di partire all'attacco: pressa Dino Viola , che non ne vuole sapere: "Ancelotti non è in vendita". Mancano due giorni alla fine del mercato ed ecco l'ultimo tentativo: un invito a cena a Roma per il figlio di Viola, Riccardo e il ds giallorosso Perinetti . Ma senza uno straccio di accordo . La Roma è ferma sulle sue posizioni, ma concede la possibilità di incontrare Ancelotti. "Dove ci vediamo dottore?" chiede Carlo. Galliani prenota una stanza al residence Palazzo al Velabro, vicino ai Fori imperiali e avvisa Ancelotti, che lo raggiunge con leggero anticipo. Galliani arriva circa venti minuti dopo e chiede informazioni al portiere dello stabile: "Camera 215, il ragazzo è già su?" . Il portiere deve essere romanista perchè lo guarda malissimo. Ancelotti e Galliani si chiudono in camera e trovano l'accordo , ma il tempo stringe e serve l'ok della Roma. "Domani è l'ultimo giorno, tieniti pronto Carlo: se l'affare si sblocca, tu prendi l'aereo privato di Berlusconi e vieni a Milano". Le visite mediche sono previste a Roma, dal professor Mariani che invia le lastre al medico rossonero Monti: "Non è possibile , queste ginocchia sono di un paziente anziano , non di un calciatore". Nessun problema. Galliani non dice niente a nessuno. Il contratto viene depositato in Lega all'ultimo secondo . Come? Col motorino di un dirigente del Milan. (fonte: Gianluca Di Marzio, 11 luglio 2023)