Estate 1953, Liedholm e Soerensen nella pausa di un allenamento di preparazione al campionato. Nell'ambito del rinnovamento della rosa del Milan per la stagione 1953/54, quello di Joergen Leschly Soerensen é forse il più importante degli acquisti rossoneri. A tal proposito, in un'intervista dell'epoca il Direttore Tecnico milanista Busini chiosa: "Quando in due anni si passa dal primo al secondo posto e dal secondo al terzo, quando i numeri avvertono che il raccolto fruttifero, fermo o pressoché fermo il passivo, si è ridotto del cinquanta per cento esatto (dai 120 gol, siamo passati ai 60), sarebbe strepitosamente sciocco il persistere. Delle cause ci dovevano pur essere: o il gioco si era invecchiato, o gli avversari lo avevano appreso tanto bene da poterlo facilmente contenere, o il rendimento di qualche giocatore, per motivi diversi, si era appannato". E così, analizzata nel dettaglio la situazione di ciascun giocatore, in particolare della prima e seconda linea, in quanto la difesa aveva comunque confermato una certa affidabilità, Busini aveva coraggiosamente organizzato una campagna acquisti e cessioni tanto necessaria, quanto rischiosa. Infatti, a fronte dell'acquisto di Soerensen, proveniente da Bergamo, Moro e Bergamaschi, il Milan aveva lasciato andare Gren, sciogliendo il trio svedese, e aveva ceduto altri due pilastri del quadrilatero di centrocampo, Burini e soprattutto Annovazzi, capitano e vecchio cuore rossonero, certamente il caso più doloroso da risolvere, come lo stesso Busini ammette nell'intervista. Tornando a Soerensen, un aneddoto è all'origine del suo arrivo a Milano. Nella stagione precedente, subito dopo l'incontro Atalanta-Milan il danese aveva confidato a Nordahl: "Sarei felicissimo di poter giocare con te e con Liedholm, in maglia rossonera". Come dargli torto! (Lucia Ravenda)
|