Attilio TRERE' (II)
"Kaiser"

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(Archivio Magliarossonera.it)




Scheda statistiche giocatore
  Attilio TRERE' (II)

Nato il 09.10.1887 a Milano, † il 02.01.1943 a Roma

Portiere (P) e Mediano sinistro (C), m 1.70, kg 73

Stagioni al Milan: 9, dal 1905-06 al 1908-09 e dal 1910-11 al 1914-15 (di cui 8 con partite ufficiali, dal 1905-06 al 1906-07, 1908-09 e dal 1910-11 al 1914-15)

Soprannome: “Kaiser”

Esordio nel Milan in gare ufficiali e in Campionato (1^ Categoria) il 07.01.1906: Milan vs U.S. Milanese 4-3

Ultima partita giocata con il Milan il 21.03.1915: Milan vs Novara 2-1 (Campionato)

Totale presenze in gare ufficiali: 75

Reti segnate: 19

Palmares rossonero: 2 Scudetti (1905-06, 1906-07)

Esordio in Nazionale Italiana il 15.05.1910: Italia vs Francia 6-2

Ultima partita giocata in Nazionale Italiana l'11.01.1914: Italia vs Austria 0-0

Totale presenze in Nazionale Italiana: 5

Reti segnate in Nazionale Italiana: 0




Ha giocato anche con la Giovine Italia Istituto Cattaneo (*), l'Ausonia (A) e l'Aurora (*).

"Con l'inconfondibile baffo inamidato, Attilio Trerè (il più giovane dei due fratelli) è visivamente il vero simbolo del Milan di cento anni fa. E lo è anche per la sua metamorfosi di calciatore. Nato come portiere, si trasforma gradualmente e con successo in mediano ed anche centrocampista con spiccate qualità offensive, non disdegnando, ogni tanto, qualche ritorno alle origini. "Baffone" veste la maglia rossonera per 79 volte segnando anche 19 gol nelle 10 stagioni disputate nel periodo che va dal 1906 al 1915." (Da "1899-1999. Un secolo rossonero" di Carlo Fontanelli, Geo Edizioni 2000).

"Il primo grande portiere della storia rossonera. Cresciuto nella "Giovine Italia", Attilio segue le orme del fratello maggiore Alessandro ed entra in squadra nel 1903. Schierato tra i pali quasi per caso (era prassi dell'epoca mettere in porta l'ultimo arrivato), non tarda a calarsi nel ruolo ed è il migliore in campo nello spareggio contro la Juventus. Con la maturità agonistica, Trerè ricoprirà altri ruoli (terzino e mediano) con eccellenti risultati, tanto da meritarsi diverse convocazioni in Nazionale. La migliore descrizione di Attilio Trerè la dà Bruno Roghi, famoso giornalista del dopoguerra: "Giocatore d'antica schiatta e d'antico pelo che quando entrava, faceva fumo dalle narici, come i draghi nelle favole". Durante la prima Guerra Mondiale, resta gravemente ferito da una scheggia di granata ed è costretto a lasciare il calcio." (Luigi La Rocca, Milano, 2006)



Dal sito www.wikipedia.it

CARRIERA
Era il secondo fratello di due giocatori di calcio entrambi al Milan e veniva sempre indicato Trerè II.
Soprannominato "Kaiser" per i suoi baffi portati in maniera identica a quelli dell'allora imperatore tedesco Guglielmo II, ha giocato nel Milan, nell'Ausonia, quindi nell'Aurora di Busto Arsizio, nel doppio ruolo di calciatore ed allenatore. Si è cimentato a inizio carriera anche nel ruolo di portiere vincendo in tale veste lo scudetto del 1906, ma la parte migliore della sua carriera si è svolta prima come difensore e poi come centrocampista. Smise di giocare in seguito alle gravi ferite subite nel novembre del 1915, nella "trincea delle frasche" sul Carso isontino.
Ha giocato la prima storica partita della Nazionale italiana il 15 maggio 1910 all'Arena Civica di Milano contro la Francia. Incontro vinto dall'Italia per 6-2. Vanta cinque presenze in Nazionale.


Estratto dell'articolo "Quelli che hanno fatto l'Italia" ("Guerin Sportivo", 2010)
Sono quasi le 6 di sera quando arriva il triplice fischio finale. Invasione di campo e giocatori trasportati negli spogliatoi dalla folla festante. In trionfo ci sono anche altri tre milanesi "doc": Francesco Varisco (23 anni) è il terzino destro, ma nella Us Milanese giocava anche in attacco. Ragioniere alla Verdolac (vernici), farà parte della Commissione azzurra nel 1920. Adorava le bocce. Il 22enne Attilio Trerè, mediano destro e "proteiforme atleta dai baffi a manubrio", era dell'Ausonia, dove era approdato con il fratello Alessandro, dopo aver "rotto" con il Milan; nel 1906, aveva vinto il titolo giocando da portiere. Si riappacificherà con i rossoneri ad autunno 1910 e nel 1914 sarà allenatore dell'Aurora di Busto Arsizio, la "nonna" della Pro Patria. Ardente e impetuoso interventista, aderirà agli Arditi di Filippo Corridoni e poi al Partito nazionale fascista. Contro i francesi rimase inutilizzabile per tutta la ripresa, mentre nella trasferta di Budapest del 26 maggio delizierà i compagni di viaggio in treno con una valigia colma di bottiglie di vino, scatole di conserva, salumi e formaggi. Sulla sua morte in una clinica di Roma, nel 1943, campeggia un alone di mistero."




Di Antonio Priore

ATTILIO TRERÉ II (1887-1943)
Detto "Kaiser" per i suoi baffi portati sullo stile di Guglielmo II, era comunemente chiamato Treré II per distinguerlo dal fratello Alessandro, pure giocatore.
Ha la grande particolarità di aver vinto due scudetti con il Milan (1906 e 1907),cimentandosi nel primo come portiere e nel secondo come mediano, sulla falsariga di quello che fece Spensley nel Genoa qualche anno prima.
La sua carriera si svolse quasi per intero nelle file rossonere, tranne una parentesi nell'Ausonia(1909-10). Giocò il primo derby della storia, nel gennaio del 1909, e disputò 5 incontri in Nazionale. Esordì proprio il 15 maggio 1910 all'Arena nel primo storico incontro della Nazionale. Una decina di giorni dopo, in occasione della prima trasferta a Budapest, fu lui ad organizzare il vettovagliamento della spedizione facendo la spesa dal salumiere di fiducia!! Giocò fino allo scoppio della prima guerra mondiale, poi, proprio durante il conflitto bellico, fu ferito sull'Isonzo dopo un attacco subito alla "trincea delle frasche". Attilio riportò ferite gravi che gli impedirono di tornare a giocare.
Morì a Roma nel 1943 in circostanze ancora avvolte nel mistero. È sepolto nel cimitero monumentale del Verano.




Dal sito www.bustocco.it

ALMANACCO BIANCOBLU'
9 ottobre 1887, nasceva a Milano, Attilio Trerè
Figura mitica e leggendaria per il calcio nazionale, ma soprattutto per quello bustocco.
Per il calcio bustocco ed i colori biancoblù, è una della principali figure storiche di riferimento. A Busto Arsizio il “foot-ball” era già uno sport conosciuto, praticato ed apprezzato, grazie agli stretti legami lavorativi e di studio con l’Inghilterra e la Svizzera oltre che con Milano, dove era già una realtà.
Mancava però una vera squadra bustocca organizzata, perché all’interno della storica e blasonata "Ginnastica Pro Patria et Libertate 1881" una delle più importanti del panorama nazionale del tempo, se non la più importante, sotto la pressione della potente “Federazione Ginnastica Nazionale”, si erano bloccate l'introduzione di nuove discipline che si andavano affermando come il calcio ed il ciclismo, cercando di mantenere una certa purezza delle origini, con la sola ginnastica.
La prima organizzazione di una squadra calcio vera e propria, tarda ad arrivare, così molti bustocchi nei primissimi anni del 900’, conoscendo Tre Re vanno a giocare con lui a Milano nelle file dell’Ausonia, squadra storica milanese.
Quando verso il 1906 a Busto Arsizio nasce la prima vera società di calcio organizzata, l'Aurora, sotto la spinta di Guido Albinola e di Roberto Della Torre, la sede ufficiale fu in una della sale dell'albergo “Tre Re” in via Milano, il cui proprietario diede la sua “benedizione” sportiva.
Attilio Trere, con i bustocchi che giocavano con lui nell’Ausonia di Milano, ha un ruolo fondamentale, nella prima partita di carattere ufficiale che si svolge a Busto Arsizio il 1° Maggio 1907 sul terreno di via XX settembre di proprietà dell'Aurora, in una partita organizzata dalla stessa società, ma che vide sul campo l’incontro tra due squadre della stessa società milanese dell’Ausonia, con i bustocchi Ballarati, Brugioli, Ferrario e Guidali, più Trere tutti da una parte.
Dal 1911, gioca stabilmente con il fratello maggiore Alessandro anche con l’Aurora di Busto Arsizio (che poi diventerà la Pro Patria et libertate), nel doppio ruolo di giocatore ed allenatore. Nel 1912 è il capitano della squadra che sfiora la promozione nella massima serie nazionale. Il 6 Aprile 1913 vestendo la maglia biancoblù a strisce orizzontali dell’Aurora con il fratello, vince lo spareggio a Milano contro la Trevigliese 2 a 1, portando i bustocchi al campionato di Promozione.
Nel campionato 1913-14, Trerè svolge sempre il suo doppio ruolo di giocatore-allenatore, coadiuvato dal fratello come giocatore, facendo esordire in prima squadra il quattordicenne Fizzotti che poi diventerà una della bandiere della Pro in Serie A negli anni 20 e 30.
Lo si ricorda per il baffone inamidato - rappresentava visivamente lo sportivo del tempo - e per il fatto che ricoprisse più ruoli - portiere, difensore, mediano e centrocampista offensivo - alla perfezione.
Baffo spiovente che li valse il soprannome di Kaiser, perchè portati in maniera identica a quelli dell'allora imperatore tedesco Guglielmo II, ma anche per il modo autoritario di stare in campo.Aveva iniziato a giocare nel Sempione F.C. sempre seguendo il fratello maggiore, che poi seguirà in altre esperienza.
Prima bandiera del Milan con il fondatore dei rossoneri Kilpin, con cui vinse gli scudetti del 1906 (come portiere) e del 1907 (come mezz'ala-fantasista). Giocò anche con l'altra società meneghina l'Ausonia. Ebbe l'onore di giocare all'Arena Civica di Milano la prima partita disputata dalla Nazionale, il 15 Maggio 1910.
Fu il capitano della prima storica trasferta della Nazionale italiana, seconda gara in assoluto, per un viaggio che portò Trerè e compagni fino in Ungheria per giocare contro i quotati magiari. Fu un viaggio alquanto travagliato che tra vide la squadra muoversi tra treno piroscafo e poi ancora treno in mezzo alla neve tratto finale, con la federazione del tempo che diede un appoggio veramente minimo. Attilio Trerè, sapendo della non eccessiva disponibilità di liquidi nelle casse federali, decide di acquistare a Milano prima di partire pane, prosciutto e salame in quantità industriale e anche uova, vino e formaggio. Riempì una valigia, che durante il viaggio fu continuamente preda degli assalti dei suoi compagni d’avventura e che al ritorno a Milano sarà vuota. Le presenze con la maglia dell'Aurora non sono al momento tutte a disposizione.
Chiuse la sua militanza al Milan con 17 gol in 62 partite, con due scudetti 1906 e 1907. , giocando tra i pali alternandosi con l’inglese Kilpin uno dei fondatori dell’A.C. Milan, famoso anche per nascondere le bottiglie di whiskey dietro il palo durante la gara. Il 10 gennaio 1909, con la maglia del Milan, giocò il primo derby della storia battendo l'Inter per 3-2, segnando, nell'occasione, il primo goal.
Giocatore e persona di grande temperamento animato da fervore cameratesco aderì al gruppo degli Arditi e partecipo' alla Prima Guerra Mondiale, come volontario. Fu costretto ad abbandonare il calcio giocato a causa di una ferita dovuta ad una scheggia di granata nella tremenda "trincea della frasche", sul Carso (dove morì anche Filippo Corridoni) nel Novembre del 1915. Vanta cinque presenze in Nazionale. Si spense il 2 gennaio 1943 a Roma, le sue spoglie i riposano nel cimitero monumentale del Verano.
La migliore descrizione di Attilio Trerè la consegna, tanto per cambiare Bruno Roghi, storico direttore de “La Gazzetta dello Sport”: "Giocatore d'antica schiatta e d'antico pelo che quando entrava, faceva fumo dalle narici, come i draghi nelle favole".
Vittorio Pozzo, che vinse due mondiali (34-38), un’Olimpiade, oltre ad essere uno dei padri fondatori del calcio italiano, rammaricandosi di non vederlo più in campo, lo aveva definito: “Quel gran giuocatore che era Attilio Trerè”.






(dal sito www.bustocco.it)


(dalla "Gazzetta dello Sport" del 17 aprile 1908)



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Rizzi e Attilio Treré prima di Italia vs Francia 6-2 del 16 maggio 1910



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28 gennaio 1912, Milan vs Casale 6-0: Attilio Treré
(dalla "Lettura Sportiva")


(dal sito www.bustocco.it)






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Articolo che tratta della morte di Attilio Trerè
(da "Il Calcio Illustrato")
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(da "La Stampa Sportiva" dell'11 gennaio 1914)




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Attilio Trerè ferito
(da "Lo Sport Illustrato" del 1915)



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Profilo di Trerè II
(da "Il Football" del 17 aprile 1915)
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Coppa Lombardia, 1916. Attilio Trerè è il quarto da sinistra
(by Luigi La Rocca)





Attilio Trerè in guerra
(da "Lo Sport Illustrato" del 1915)
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Medaglia d'oro per Attilio Trerè
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 20 gennaio 1921)
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Articolo in ricordo di Attilio Trerè
(da "La Domenica Sportiva"
del 9 gennaio 1927)



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(Archivio Magliarossonera.it)
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(da "Intrepido Sport", per gentile concessione di Emanuele Pellegrini)



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Attilio Trerè e Giuseppe Rizzi in Nazionale
(da "Il Calcio Illustrato", 1940-41)



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La morte di Attilio Trerè
(da "Il Calcio Illustrato", 1942-43)



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Salutiamo Attilio Treré
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 7 gennaio 1943)



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La lapide di Attilio Treré, presso il Cimitero Monumentale del Verano di Roma.
TRERE' Attilio 09.10.1887 - 02.01.1943 - Roma, Cimitero Monumentale del Verano - zona Vecchio reparto,
riquadro 32, sottozona muro vecchio rep. (di fronte al "muro dei francesi"), loculo n. 438, fila 2
(ritrovamento di Giovanni Arbuffi, foto scattate da Damiano Paternò il 24 dicembre 2020)
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(by Lorenzo Dascola, settembre 2022)