Ha giocato anche con il Monza (C1), la Lazio (A), il Foggia (A), l'Udinese (A), il Piacenza (A), il Brescia (B), il Genoa (B).
"Centrocampista molto dotato, ma anche abbastanza sfortunato. Esordisce in Serie A allo Stadio di Cesena, segnando il gol di apertura con una staffilata da 30 metri, contribuisce alla conquista della quarta Coppa dei Campioni rossonera poi va alla Lazio, al Foggia (dove Arrigo Sacchi lo chiama anche in Nazionale). Ritorna al Milan nel 1994-95 e becca la bronchite asmatica. All'Udinese salta quasi tutto il campionato per un'entrata assassina di Fresi in un Udinese-Inter. Poi girovaga tra A e B." (Nota di Colombo Labate)
Una formazione della Primavera rossonera 1985-86.
In piedi, da sinistra: Limonta, Strozza, Zanoncelli, Stroppa, Miazzo, Mandotti, Salvatori, Franceschetti, Ferron.
Accosciati: Beretta, Costacurta, Fusi, Tonin, Ingrosso, ...., Baldo, ....
(per gentile concessione di Roberto Beretta) |
Festeggiamenti per la Coppa dei Campioni 1990.
Da sinistra: Stroppa, Pullo, Verga e Gullit a tavola dopo la finale di Coppa dei Campioni nel 1990. Si riconoscono anche Paolo Villaggio e Renato Pozzetto
(by Tradizione Rossonera - facebook) |
Giovanni Stroppa, stagione 1994-95 |
Con la maglia dell'Udinese |
Con la maglia del Genoa |
Dal sito www.bresciaoggi.it
3 agosto 2005
Stroppa ed Hubner al Chiari (BS)
«Voi datemi il pallone, al resto penso io». Sembrava questa la frase che aleggiava nella testa di Dario Hubner sabato sera durante la presentazione del Chiari. In attesa della festa Hubner si è seduto in mezzo ai compagni, scherzando con tutti. Al suo fianco il cognato, Federico Cantoni, e il compagno ritrovato, Giovanni Stroppa. Due che sanno come mandarlo in gol.
«Sono contento che Federico sia con me - ha spiegato -. Conosce molto meglio di me queste categorie, ha l'esperienza giusta per affrontarle, inoltre sa bene come servirmi. Sono sempre lo stesso: vivo per il gol, anche a Chiari sarà così. Essere al centro dell'attenzione non ci spaventa di certo. È successo anche a Mantova. Tutti ci indicavano come squadra da battere, siamo stati caricati da questo. Sono sensazioni che conosco, sensazioni positive, tutt'altro che spiacevoli se le sai affrontare».
Per Hubner il ritorno a Brescia è gradito quanto imprevisto: «Non si sa mai cosa può succedere in carriera. Inizio la nuova avventura con la voglia di sentirmi ancora importante. Poi capita a Brescia, i ricordi mi danno una carica ancora maggiore». Perchè il Chiari? «Perchè mi ha chiamato al momento giusto: dopo due battute con la società ho capito che le reciproche esigenze potevano coincidere».
Sulla stessa linea Giovanni Stroppa. «Volevo restare vicino alla famiglia, a Castegnato e alla mia ditta - sottolinea -. Ora garantisco il massimo impegno per il Chiari, una società organizzata, con strutture e potenzialità importanti. La nostra esperienza e la nostra professionalità potranno essere d'esempio anche per i giovani». Stroppa, dopo Pierpaolo Bresciani e Mauro Bacchin, conferma una tradizione: il Chiari ancora una volta ha pescato un giocatore del mitico Foggia di Zeman. Ma c'è anche un Piovani da non far rimpiangere: «Giampietro era un amico a Piacenza - spiega Stroppa - sostituirlo in campo sarà un piacere e un onore. Partiamo senza timori, con la convinzione che le grandi stagioni si costruiscono con i grandi sacrifici».
Nel Brescia Stroppa era rifinitore alle spalle di Hubner, nel Chiari le loro coordinate saranno un po' più lontane: Stroppa regista davanti alla difesa, Hubner ariete della squadra. «Mi metto a disposizione - conclude Stroppa -: con il tecnico valuteremo le possibilità: ammetto di non conoscere questa categoria, ma di avere una gran voglia di iniziare». |
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