Ha giocato anche con il San Paolo (A), il Palmeiras (A), il Boca Juniors (A).
Figurina "Panini" 1961-62 |
La breve ma felice avventura in rossonero di Dino Sani iniziò nel novembre del '61 quando Viani e Rocco furono costretti a sostituire lo straniero del Milan in seguito alla fuga dell'attaccante inglese Jimmy Greaves, giocatore di talento ma privo di serietà professionale. Il campionato era già a un terzo del suo cammino quando il centrocampista brasiliano mise piede in Italia. La sua squadra, il Boca Juniors di Buenos Ayres, lo aveva ceduto ritenendolo ormai in declino dato che si avviava alla trentina. Per fortuna del Milan Sani aveva ancora parecchie frecce al suo arco e la squadra rossonera, che fino ad allora era andata a singhiozzo con un rendimento che lasciava a desiderare, con Sani cambiò letteralmente faccia. Il brasiliano, da serio professionista qual' era, accettò di esordire pochi giorni dopo il suo arrivo, il 12 novembre 1961. Si giocava Milan-Juventus e i rossoneri strapazzarono i campioni in carica con un sonoro 5-1. Da quel giorno il Diavolo infilò una serie strepitosa di risultati positivi interrotta solo da uno sfortunato derby perso 2-0. |
Herrera, vecchia volpe, aveva sottoposto Sani a una marcatura così asfissiante da indurlo a rivoltarsi contro l'avversario, lui sempre così corretto e tranquillo, e a essere espulso. Fu solo un piccolo incidente di percorso e il Milan, magistralmente diretto dal "cervello" brasiliano, riprese la sua marcia trionfale andando a vincere alla grande il suo ottavo scudetto con cinque punti di vantaggio sull'Inter. Sani aveva fatto il miracolo ed era entrato nel cuore dei tifosi nonostante da principio non pochi avessero storto il naso vedendolo scendere dall'aereo: il fuoriclasse carioca non aveva certamente un fisico da atleta. Piuttosto basso, con una leggera pinguedine e quasi completamente calvo, assomigliava più ad un impiegato sulla cinquantina che a un calciatore, ma con la sua classe impareggiabile smentì subito l'aspetto poco convincente. Era lento e correva poco, ma i suoi passaggi veloci, intelligenti e precisi, correvano per lui, pescando alla perfezione le punte lanciate a rete. Talento sopraffino, grandi doti tecniche, notevole visione del gioco e due piedi d'oro che con la palla creavano capolavori squisiti, erano le qualità che facevano di Sani un regista eccelso, la "mente" geniale di un Milan votato al successo. Con la sua esperienza e la tecnica Sani guidò i rossoneri alla conquista della prima Coppa dei Campioni, nel '63. Nel 1964, dopo aver giocato 62 incontri segnando otto gol, fece ritorno in Sudamerica portando il Milan nel cuore." (Dal "Calendario Storico del Milan 1992", Alberto Peruzzo Editore)
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"Quando Nereo Rocco lo vide al campo di allenamento del Milan ebbe un sussulto. "Ma questo è un giocatore di football?" esclamò divertito. Dino Sani in effetti non assomigliava per niente ad un calciatore. Non dava l'idea di essere un colosso né di poter combattere l'aggressività degli arrembanti difensori italiani in altro modo. E poi quella pelata . a "el Paron" non piaceva proprio. Ma Rocco dovette ricredersi in giro di pochi giorni. Sani si rilevò un giocatore veramente intelligente, un signor avveduto del centrocampo. In lui i tifosi rossoneri non tardarono a rivedere l'indimenticato Gunnar Gren. Sani è stato capace di infiammare molti esteti del pallone con la sua abilità nel palleggio, la sua intelligenza, il suo tocco sapiente, il senso della posizione. Tutti si innamorarono dell'arte calcistica di Sani ma il brasiliano, dopo tre campionati, decise di lasciare l'Italia avendo messo in bacheca uno scudetto e una Coppa dei Campioni, e di tornare in Brasile dove anche a trentadue anni poteva fare il suo gioco senza sollevare futili polemiche." (Dal sito AC Milan.com)
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Dino Sani con la maglia del San Paolo |
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(Archivio Magliarossonera.it)
Con la maglia del Brasile
Sopra, con la "camiseta" del Boca Juniors |
Dal sito www.bandacasciavit.splinder.com - 10 giugno 2005
IL CASCIAVìT DELLA SETTIMANA: DINO SANI
Oggi amarcord nel passato con un grandissimo del Milan della prima metà degli anni sessanta: Dino Sani.
Si narra che Nereo Rocco la prima volta che se lo vide davanti, con la sua tipica schiettezza, disse: "Ma è un giocatore questo?".
A vederlo nessuno avrebbe mai creduto in lui, ma si rivelò una pedina fondamentale per il Milan e per il Brasile, dove era chiamato semplicemente Dino.
Con lui siamo pronti ad un fine settimana senza il nostro amato Milan in campo, ma sempre presente nel cuore... Ed allora godiamoci questi giorni, perchè ad Agosto saremo ancora a fare sul serio e noi ci saremo, come sempre, più di sempre!
Buon weekend a tutti!
Banda Casciavìt Herbert Kilpin Firm
Dino Sani accolto da Nereo Rocco al suo arrivo al Milan, 1961 |
Sani e Liedholm (da "La Gazzetta del Mezzogiorno" dell'8 novembre 1961) |
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Fronte-retro figurina "E.D.I." 1961-62 |
7
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 20 maggio 1962) |
Dino Sani, stagione 1961-62 |
Dino Sani, stagione 1961-62 |
Dino Sani, stagione 1961-62 |
12 novembre 1961, Milan vs Juventus 5-1, José Altafini e Dino Sani in azione |
Festa scudetto 1961-62, Mario David e Dino Sani con le signore |
Dino Sani in allenamento, nel 1962 |
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Dino Sani in palleggio, 1961-62 |
Dino Sani nel Brasile del 1958 con Altafini, detto "Mazola" |
Dino Sani con il figlio, primi Anni '60 |
Cartolina-ritratto con autografo di Dino Sani, 1962-63
(per gentile concessione di Sergio Giovanelli) |
Aprile 1962, Dino Sani, con la consorte, mentre festeggia
in casa propria la conquista dell'ottavo scudetto con il Milan
(Archivio fotografico Palazzi) |
Dino Sani con il figlioletto, 1961-62 (by Franco Damiani) |
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Stagione 1962-63: Mora, Sani, Altafini, Rivera, Barison ed il "Paròn" Nereo Rocco (immagine a sinistra, per gentile concessione di Padre Giacomo Michele Santarsieri) |
(da "Lo Sport Illustrato") |
Dino Sani su "Intrepido", 1962 (by Luigi La Rocca) |
(da "Revista do Esporte", 1962) |
Sani e Orlando (da "Revista do Esporte" n.184, 1962) |
(da "Revista do Esporte", 1962) |
Sani e Ghiggia (da "Revista do Esporte", 1962) |
Sani e Orlando (da "Revista do Esporte" n.231, 1963) |
(da "Revista do Esporte" n.246, 1963) |
(da "Revista do Esporte" n.250, 1963) |
(da "Revista do Esporte" n.289, 1964) |
(da "Revista do Esporte" n.319, 1965) |
(da "Revista do Esporte" n.326, 1965) |
(da "Revista do Esporte" n.348, 1965) |
Sani e Ghiggia (da "Revista do Esporte", per gentile concessione di Ivano Piermarini) |
(dal libro "Giallo, rosso e nero" di Mario Bardi, 1964,
per gentile concessione di R. Gaggero) |
Dino Sani ospite del Milan Club Desio (MI), 1963 |
Dino Sani con la moglie all'Assassino e con Amarildo e Jair, 1963-64 |
Dino Sani, stagione 1964-65
(by Francesco Di Salvo) |
(da "Il Milan Racconta") |
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(da "Intrepido") |
Una foto particolare e per certi versi unica: le Donne Rossonere (con scudetto) con Josè Altafini e Dino Sani (per gentile concessione di Renato Orsingher) |
Elsa Sani, moglie di Dino, nel 1962 |
Ritratto di famiglia, 1961-62 |
(da "MilanInter" del 17 febbraio 1964) |
(da "MilanInter" del 15 marzo 1965) |
Dino Sani, Toni Bellocchio, Federico Sordillo e Franco Carraro, 1969-70 (Archivio Luigi Bellocchio) |
Dino Sani con la moglie Elsa, novembre 1989 |
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15 dicembre 2008, Silvio Berlusconi celebra i giocatori che vinsero la Coppa dei Campioni nel 1963.
A sinistra, Silvio Berlusconi sul palco con i giocatori che conquistarono la Coppa dei Campioni nel 1963.
Al centro, Berlusconi consegna la maglia del Milan nr. 8 a Dino Sani. A destra, Berlusconi con Dino Sani e Gino Pivatelli |
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