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CLUB
Solitamente viene schierato come terzino destro, ma è in grado di ricoprire ogni ruolo della linea difensiva. A dispetto del ruolo, possiede anche una buona dote realizzativa, grazie ad un ottimo colpo di testa e capacità di inserimento sulle palle inattive.
Dopo aver militato nella scuola calcio della FBC Veloce 1910 (SV), nel 1990 venne notato ed ingaggiato dal Genoa, che lo inserì nella sua squadra primavera. Nella stagione 1991-1992 fece il suo esordio in Serie A, mentre nella stagione successiva fu uno dei giocatori più brillanti dei rossoblu: scese in campo 31 volte, segnò 3 gol e fu notato dai dirigenti del Milan, che decisero di acquistarlo.
Il ventenne Panucci si affermò quasi subito come titolare della fascia destra. Nelle file del Milan di Fabio Capello trascorse tre anni, vincendo molti trofei. Nella prima stagione (1993-1994) si aggiudicò, infatti, scudetto e UEFA Champions League, nella seconda la Supercoppa italiana e la Supercoppa europea e nel 1995-1996 un altro scudetto.
Primo calciatore italiano a vestire la maglia del Real Madrid, con i madrileni disputò due ottime stagioni: nella prima vinse il titolo nazionale (con Capello, già suo allenatore al Milan) e nella seconda conquistò la UEFA Champions League. Nel 1999 si trasferì all'Inter, dove però la pessima annata dei nerazzurri non lo aiutò. Lasciò l'Inter a fine campionato per i contrasti con l'allenatore Marcello Lippi. Divise l'annata 2000-2001 tra Chelsea (8 presenze, 0 gol) e Monaco (9 presenze, 3 gol).
Anche la stagione 2001-2002 venne divisa tra i biancorossi di Montecarlo (5 partite, 0 gol) e i giallorossi della Roma. Giunto nella capitale poco prima della fine del mercato estivo, Panucci risultò da quel momento una pedina importante per lo scacchiere giallorosso. Fu soprannominato "Er Grinta" dal telecronista-tifoso Carlo Zampa. Nella stagione 2006-2007 si rese spesso protagonista di buone prestazioni, condite anche da diversi gol; fu anche uno dei goleador nella conquista dell'ottava Coppa Italia della storia giallorossa, conquistata al termine doppia finale contro l'Inter: nella gara di andata, vinta dalla Roma per 6-2, riuscì infatti a segnare una doppietta. La stagione 2007-2008, cominciata nel migliore dei modi con la vittoria della Supercoppa Italiana, vide Panucci perdere progressivamente il ruolo di terzino titolare, complici i miglioramenti del nuovo acquisto Cicinho, venendo così impiegato quasi solamente come difensore centrale di riserva. Anche in questo ruolo, comunque, riuscì a trovare spazio nella squadra, che grazie anche ai suoi gol nella seconda parte della stagione (5 in campionato, 1 in Champions League), riuscirà a classificarsi seconda e a vincere nuovamente la Coppa Italia. Anche nella prima parte della stagione 2008-2009 si dimostra prolifico in fase offensiva, a dispetto del momento di crisi della squadra, segnando 2 reti in campionato (alla Reggina e all'Atalanta) e 2 gol in Champions League (al Cluj e al Chelsea). Il 25 gennaio, in occasione della partita Napoli-Roma, appreso il fatto di non partire titolare dal primo minuto rifiuta di sedersi in panchina insieme al resto delle riserve e va a prendere posto in tribuna. Nelle ore successive la partita il calciatore annuncia di voler lasciare la Roma non sentendosi rispettato dall'allenatore, escludendo però accordi con altri club. Nel mercato invernale 2009 sfuma il trasferimento in altre squadre e resta alla Roma escluso dalla squadra e dalla lista Champions. La settimana successiva Panucci in un comunicato ufficiale si rivolge a tifosi e società per chiedere pubbliche scuse, pur restando in tensione con il mister Luciano Spalletti ma venendo così reintegrato nella rosa della squadra. Il 30 giugno, terminato il suo contratto con la Roma, rimane svincolato.
Il 30 luglio 2009 Panucci si accorda con il Parma ed esordisce con questa maglia il 23 agosto 2009 nella prima di campionato di serie A Tim nel match Udinese-Parma.
NAZIONALE
Con la Nazionale di calcio dell'Italia, Panucci giocò dal 1994 al 2004, collezionando 57 presenze e 4 gol. Contribuì alle qualificazioni azzurre per gli Europei del 1996, i Mondiali del 1998 e gli Europei del 2000, ma per ragioni diverse non venne mai selezionato per partecipare alle fasi finali.
Durante la gestione del ct Giovanni Trapattoni, a partire dal 2002 diventò titolare fisso, e partecipò alle sfortunate spedizioni del Mondiale 2002 e dell'Europeo 2004. La sua esperienza in azzurro si interruppe nel 2004, a 31 anni, con l'arrivo sulla panchina della Nazionale di Marcello Lippi, che non lo prese mai in considerazione nel corso del suo biennio culminato con la vittoria Mondiale del 2006. Panucci non ha mai nascosto lo scarso feeling con Lippi, indicando nei pessimi rapporti intercorsi in passato con il tecnico ai tempi della loro militanza nell'Inter il vero motivo della sua esclusione[5], senza però mai ottenere un chiarimento dal selezionatore azzurro.
Dopo 3 anni di esclusione dalla Nazionale, il 2 settembre 2007 fu convocato dal ct azzurro (e suo ex-compagno di squadra al Milan e in Nazionale) Roberto Donadoni per la doppia sfida valida per la qualificazione agli Europei del 2008 contro Francia e Ucraina, e il 12 settembre tornò a vestire la maglia della Nazionale a 34 anni, giocando da titolare nella partita contro l'Ucraina. Il 17 novembre 2007, grazie a un suo gol di testa nei minuti finali della partita giocata a Glasgow in casa della Scozia, la Nazionale si qualificò agli Europei 2008 di Austria e Svizzera.
Panucci venne quindi convocato per gli Europei dove giocò titolare come difensore centrale, e il 13 giugno 2008 mise a segno il gol del pareggio in Italia-Romania (1-1). Questo gol, segnato a 35 anni, 2 mesi e 1 giorno lo consacra come il più anziano goleador della storia della Nazionale.
Con il ritorno di Lippi alla guida dell'Italia, per i motivi già citati sopra, Panucci deve definitivamente dire addio alla maglia azzurra, sebbene il terzino della Roma continui durante la stagione ad avere un alto rendimento sul campo.[senza fonte] La sua ultima partita rimane quella disputata agli Europei del 2008 nei quarti di finale contro la Spagna, persa dall'Italia ai rigori per 4-2.
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