Ha giocato anche con il Genoa (B, A), il Derby County (A), la Pro Sesto (C2).
Il poco tempo libero che ha lo passa volentieri in famiglia, magari suonando la chitarra o dedicandosi al suo hobby preferito: il modellismo. Calciatore duttile e moderno, gioca generalmente nel settore di destra de terreno di gioco; dalla sua, oltre ad un'ottima tecnica individuale, la capacità di saper facilmente saltare in dribbling l'avversario. E' uno dei consiglieri dell'Associazione Italiana Calciatori (il "sindacato" dei giocatori professionisti, dalla C2 sino alla Serie A)." (Da Figurine "Score" Edizione 1993-94")
Dal sito www.wikipedia.it
CARRIERA
Arriva dal quartier genoano di Molassana. È il prototipo del "ragazzo fatto in casa", genoano da sempre e per questo quasi un simbolo del Grifone. Iniziò in sordina, con Burgnich e con Perotti. Rischiò grosso per un grave incidente occorsogli a Cesena (lesione e conseguente intervento chirurgico a un rene), ma seppe rimontare la corrente, fino a trovare una propria grande dimensione sulla fascia destra, prima con Scoglio e poi con Bagnoli.
Lui e Ruotolo sono i motorini del centrocampo del Genoa che nei primi anni 90 si avvicina per un paio di campionati alle grandi squadre. Il Milan fiuta l'affare, lo piazza sulla corsia di destra e ne fa un esterno dotato di buon raziocinio, abile nel proporsi e pericoloso nelle incursioni in area. Fa venti presenze in nazionale: lo chiama Vicini nel dopomondiale del '90 e lo conferma Sacchi per un paio d'anni. È suo il gol al 90' che a Cagliari (2-2 con la Svizzera) salva la panchina a Sacchi e rimette in corsa l'Italia per i mondiali.
A fine carriera (forse con troppa fretta) sceglierà il campionato inglese, nel Derby County. Diventa anche capitano della squadra. Ma parecchie volte si infortuna e gioca solo alcuni spezzoni di partita, come il connazionale Ciccio Baiano. Quando gioca è comunque l'anima del Derby (inizio campionato 1997/1998). In difesa è un leone e a centrocampo fa la differenza. All'inizio dell'avventura inglese dimostra che non è affatto un calciatore finito. Torna in Italia nella Pro Sesto, dove è allenatore in seconda e giocatore[1] e dove chiude la carriera nel 2003.
DOPO IL RITIRO
Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo e chiusa la parentesi con la Pro Sesto, partecipa a diversi talk-show calcistici (Pressing Champions League, Diretta Stadio...ed è subito goal).Viene addirittura chiamato dalla televisione Svizzera a commentare le partite di Champions League. Ritorna poi all'attività di allenatore entrando nello staff tecnico giovanile del Milan, occupandosi dei Giovanissimi Nazionali.
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Stefano Eranio, stagione 1992-93 |
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Stagione 1993-94 |
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Stefano Eranio tra i campionissimi rossoneri del passato a San Siro il 16 marzo 2006 in occasione della festa dell'addio al calcio organizzata da Demetrio Albertini |
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