Ha giocato anche con l'Ausonia Milano (A), l'Internazionale (A).
"Carriera tutta milanese: Ausonia, Milan ed infine Inter, dove va molto bene il primo anno (con 14 gol) e meno nei successivi, quando gioca poco. Però, intanto, si laurea in medicina: a quei tempi un dottore vale più di un calciatore. Il 1° luglio del 1912 segna una rete storica, lo 0-1 inflitto alla Svezia, a Stoccolma: è la prima vittoria in trasferta della nazionale italiana. Allo scoppio della Grande Guerra non dichiara il suo titolo di studio pur di andare al fronte con i compagni. Lo scoprono e lo retrocedono a sottotenente medico." (Dal "Dizionario del calcio italiano", Baldini & Castoldi Editori, 2000)
"Nasce nell'Ausonia, poi gioca un campionato nel Milan e quindi arriva all'Inter. Pregevole il primo anno, dà poco nei successivi ma studia e si laurea in medicina. Conclude senza trasferirsi altrove." (Dal sito www.inter.it)
"...Né mancano personaggi da romanzo picaresco, qual è stato Franco Bontadini. Anch'egli giocatore dell'Inter (ala destra), occulta una laurea in medicina per poter combattere da soldato semplice, e non da ufficiale, nel battaglione Val Cismon del VII Alpini. Tornato a casa sano e salvo, molti anni dopo si uccide, cinquantenne, in seguito a una delusione d'amore." (dal sito www.calciosport.it)
(Archivio Magliarossonera.it)
Foto Archivio Luigi La Rocca |
Mario Zappa e Franco Bontadini (Foto Archivio Luigi La Rocca) |
Francesco Bontadini in una formazione dell'Internazionale nel 1913-14
All'atto della fondazione dell'Internazionale di Milano, avvenuta a seguito di una scissione interna del Milan, diversi atleti e dirigenti rossoneri attraversarono il Naviglio sistemandosi sull'altra sponda |
(da "Il Giornale" del 4 novembre 2019, grazie a Luigi La Rocca) |
28 ottobre 2020, Francesco (Franco) Bontadini, Cimitero Maggiore di Milano, reparto 33 manufatto 040. Questa è la sepoltura di un personaggio a cui sono parecchio affezionato per la sua storia.
Franco Bontadini fu un forte giocatore di calcio dell'epoca pionieristica, autore tra l'altro della prima rete in gare non amichevoli della storia della nazionale italiana in una sconfitta per 2-3 contro la Finlandia alle olimpiadi del 1912.
La sua carriera sportiva fu tutta milanese, divisa tra le maglie di Ausonia, Milan ed Inter.
Appese le scarpette al chiodo divenne stimato medico, professione che esercitò fino alla sua morte all'età di 50 anni su cui aleggia un alone di mistero: pare infatti si sia ucciso per una delusione d'amore ma i riscontri non sono certi.
Fu un grande appassionato di montagna, come del resto si può constatare dalla stessa foto sulla tomba che lo ritrae in quota.
Era inoltre fratello di Gustavo Bontadini, famoso filosofo del '900 ed importante accademico. (by Lorenzo Desker) |
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