Aldo BOFFI
"Il Bombardiere di Seregno"

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(Archivio Magliarossonera.it)


Scheda statistiche giocatore
  Aldo BOFFI

Nato il 26.01.1915 a Giussano (MI), † il 25.10.1987 a Giussano (MI)

Attaccante (A), m 1.76, kg 75

Stagioni al Milan: 9, dal 1936-37 al 1944-45

Soprannome: “Il Bombardiere di Seregno”

Proveniente dal Seregno

Esordio nel Milan in gare ufficiali e in Campionato (Serie A) l'01.11.1936: Torino vs Milan 3-1

Ultima partita giocata con il Milan l'08.07.1945: Pavia vs Milan 6-1 (Torneo Benefico Lombardo)

Totale presenze in gare ufficiali: 194

Reti segnate: 136

Palmares rossonero: 3 volte capocannoniere del Campionato di Serie A (1938-39 - 12 reti, a pari merito con Hector Puricelli, 1939-40, 1941-42)

Esordio in Nazionale Italiana il 20.11.1938: Italia vs Svizzera 2-0

Ultima partita in Nazionale Italiana il 26.11.1939: Germania vs Italia 5-2

Totale presenze in Nazionale Italiana: 2

Reti segnate in Nazionale Italiana: 0

Esordio in Nazionale B il 04.12.1938: Italia vs Francia Sud Est 1-0

Totale presenze in Nazionale B: 2

Reti segnate in Nazionale B: 0




Ha giocato anche con il Seregno (B, C), l'Atalanta (A), la Vis Nova (Prom.).

"Campionato di Serie C 1935-36: a Casale contro i nero-stellati, calcio di punizione. Tira Boffi ed il portiere Ceresa si slancia per la parata. Agguanta la sfera, fa la presa e vola letteralmente in porta. Lui ed il pallone. Una cosa sbalorditiva!" (da "Il Calcio illustrato"). E' il biglietto da visita di un cannoniere di razza che l'anno seguente sarebbe approdato in rossonero. Aldo Boffi nacque a Giussano il 26 gennaio 1915, ed iniziò a giocare nei ragazzi della Vis Nova, squadra di terza Divisione della sua città. Non ancora diciannovenne venne acquistato dal Seregno, che militava in Serie B, nel campionato 1934-35. Con gli azzurri brianzoli, retrocesse in serie C ma, nonostante giocasse in una formazione mediocre, riuscì ugualmente a laurearsi capocannoniere. I maggiori club della serie A (Bologna, Fiorentina e Milan) se lo contesero finché, dopo intense trattative, Umberto Trabattoni, presidente del Seregno e futuro massimo dirigente rossonero, riuscì a cederlo proprio al Milan. Boffi ne fu felice, essendo di fede rossonera, così come apprezzò il fatto di non allontanarsi troppo da casa. Al Milan, il giovane Boffi dovette vincere la concorrenza di quattro attaccanti: Moretti, Gabardo, Capra e Zandali.
Dopo alcune gare non entusiasmanti, dovute ad un carattere introverso e all'inesperienza, la completa maturazione. Per tre volte Boffi fu capocannoniere in campionato ed una in Coppa Italia. Con la maglia rossonera ottenne un record, tuttora imbattuto nel Milan, realizzando 14 reti consecutive. Indossò quattro volte la casacca azzurra (due presenze nella Nazionale A e due nella B), senza troppo incantare il C.T. Vittorio Pozzo che gli preferiva il campione del mondo Silvio Piola. Il cecchino della Brianza rimase in rossonero otto stagioni, passando alla storia come uno dei cannonieri più prolifici di tutti i tempi. Il suo curriculum parla di 136 reti in 194 gare ufficiali." (da "CentoMilan, il libro ufficiale", di Fabrizio Melegari, Ed. Gazzetta dello Sport-Panini 1999)



Foto archivio Luigi La Rocca, Milano





Dal sito bandacasciavit.splinder.com - venerdì 22 aprile 2005

IL CASCIAVìT DELLA SETTIMANA: ALDO BOFFI
E, dedicato soprattutto a Paolone&Potsy, il Casciavìt della settimana è Aldo Boffi, uno dei più grandi bomber della gloriosa storia rossonera! Che la sua forza in attacco possa essere di buon auspicio per la partita di domani...Buon (lungo) weekend! PS: aneddoto speciale per l'amico orobico Charlie Brown risalente agli ultimi anni della sua carriera, quando dal Milan era passato all'Atalanta. Costretto per una partita a raggiungere Bergamo sotto una pioggia torrenziale, arrivò fradicio con l'acqua nelle ossa. La rabbia accumulata per quel viaggio incredibile la sfogò alla sua maniera sul campo, realizzando tre goal.
(Banda Casciavìt Herbert Kilpin Firm)




Dal sito www.ilveromilanista.it - articolo di Saverio Fiore

"Rossoneri vintage" - IL BOMBARDIERE DI SEREGNO
E' l'album dei ricordi a guidare il pensiero verso un Milan lontanissimo nel tempo, verso un Milan che non c'è più ma che ancora inorgoglisce i pochi supporters che lo ricordano. Sportivamente parlando è un periodo d'oro per l'intero movimento calcistico italiano quello che tra il 1934 e il 1938 arriva sul tetto del mondo vincendo la Coppa Rimet, ma sotto tutti gli altri punti di vista è uno dei momenti più grigi dell'umanità con i totalitarismi eurasiatici che riuscivano con nefandezze esecrabili ad incutere timori all'intera popolazione mondiale, è il prodromo della seconda guerra mondiale. Ma per quel che attiene al nostro argomento ecco a voi il goleador che al tempo fece dimenticare i tanti problemi contemporanei e fece abbracciare e gioire decine di volte il popolo rossonero per le sue realizzazioni. Probabilmente in pochissimi lo conoscono, molti non ne hanno mai sentito parlare, ma tra i tanti campionissimi rossoneri ne abbiamo uno che a cavallo tra gli anni trenta e quaranta del secolo scorso ha brillato per una serie interminabile di reti che lo portarono a vincere la classifica cannonieri nel '39, nel '40 nel '42 ed il suo nome è Aldo Boffi.
Ma chi era questo illustre sconosciuto? Sergio Barbero nel libro "Lo specchio del diavolo" lo ricorda così "i tifosi lombardi deliravano per questo armadio che andava in gol come nulla fosse, bruciando le mani al malcapitato portiere di turno. Lui non arretrava, manco da pensare che andasse a recuperare palla sull'avversario a centrocampo; però quando si ritrovava quel cuoio tra i piedi nei sedici metri dall'area avversaria, diventava un fulmine di guerra. Boffi era un tipo da sventola bruciante e fu il primo centravanti rossonero che passò alla leggenda". Il suo essere solista a tutti i costi, il non partecipare alla manovra collettiva ed una sua particolare timidezza finiranno però col compromettere il futuro di un giocatore che avrebbe potuto aspirare ai più grandi successi.
Lo stesso Vittorio Pozzo, pur riconoscendone le indubbie qualità, lo convocherà in Nazionale solo due volte. Boffi comunque non rinuncerà mai ai suoi personalismi, ed al tempo stesso mai perderà il vizio di sparare imparabili bordate. Leggenda vuole che una volta, quando non era ancora al Milan, nel campionato di Serie C 1935-36 a Casale, contro i nero-stellati, dovette calciare una punizione, la scena fu sicuramente da romanzo con Boffi che tira ed il portiere Ceresa che si slancia per la parata, agguanta la sfera, fa la presa e.vola letteralmente in porta. Lui ed il pallone. Una cosa sbalorditiva!" (da "Il Calcio illustrato"). E' il biglietto da visita di un cannoniere di razza che l'anno seguente sarebbe approdato in rossonero, vincendo la concorrenza di quattro attaccanti come Moretti, Gabardo, Capra e Zandali, con enorme soddisfazione per aver coronato il sogno di giocare nella squadra del cuore, esordirà in rossonero il 1°novembre 1936 contro il Torino. E' un Milan in tono minore quello in cui milita il nostro campione in oggetto, è il diavolo tra le due guerre è davvero poca cosa, accontentandosi spesso di veleggiare a metà classifica lontanissimo dagli squadroni dell'Inter, del Bologna, della Juve e del Torino, autentici dominatori del periodo, ma ciò nonostante riesce a segnare, coadiuvato in attacco da gente dai piedi buoni come Peppino Meazza (si proprio lui) e Gino Cappello, la bellezza di 136 reti in 194 gare ufficiali, fate un po' voi, siglando pure un record, ancora imbattuto nel Milan, di 14 reti consecutive e piazzandosi nella graduatoria dei goleador rossoneri al quinto posto dietro nomi altisonanti come Nordahl, Sheva, Rivera ed Altafini e prima di Van Basten (!).
Ma il Milan dovrà aspettare ancora tanto prima di rivincere lo scudetto che mancava dal 1907 e che ritornerà a brillare sulla nostre casacche solo nel 1951 quando nascerà l'epopea dei favolosi anni '50, quelli dei tre svedesi del Gre-No-Li, di Buffon, di Annovazzi e di Cesarone Maldini.

ALDO BOFFI IN ROSSONERO
Dalla stagione 1936-37 alla stagione 1944-45
Presenze: 194
Reti: 136
P.S. Un particolare saluto e ringraziamento va allo "storico del Milan" Colombo Labate che mi ha fornito gran parte dei dati menzionati.






(Archivio Magliarossonera.it)






(da "Il Milan Racconta")
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(dalla rivista "Tempo" n.29 del 1939)







(da "Il Milan Racconta")



Dal sito www.storiedicalcio.it

ALDO BOFFI, UN CICLONE SU MILANO
Negli anni duri del Milan anteguerra, il bomber di Giussano segna 136 reti in 9 stagioni, diventando un mito del primo mezzo secolo di vita rossonero. Il suo record di gol è rimasto imbattuto per decenni
Dall'alto dei suoi 136 gol con la maglia rossonera, Aldo Boffi è passato alla storia come uno dei più grandi cannonieri della storia rossonera. Un principe del gol capace di mettere in fila ripettivamente 15, 19, 21, 24, 18 e 28 reti nei primi 6 anni milanesi. Boffi, arrivato nel 1936, veste la casacca del Diavolo per nove stagioni, in un periodo non facile per la società meneghina, cogliendo risultati positivi sia a livello di club che personale, i quali sono citati obbligatoriamente i tre successi nella classifica dei cannonieri del campionato nazionale.
Nato a Giussano (MI) il 26 gennaio 1915. Inizia a giocare nella Vis Nova, club della sua città, e a 18 anni passa al Seregno, in serie B. Nonostante la squadra mediocre, che retrocesse, Boffi si laureò capocannoniere del torneo cadetto. Rimase con gli azzurri brianzoli anche in C, per una stagione. Una volta scrisse di lui Il Calcio Illustrato: "Campionato di serie C 35/36, a Casale, contro i nerostellati, calcio di punizione. Tira Boffi e il portiere Ceresa si slancia per la parata. Agguanta la sfera, fa la presa e.. vola direttamente in porta. Lui e il pallone. Una cosa sbalorditiva!"
Bologna, Fiorentina e Milan se lo contendono a suon di quattrini: la spuntano i rossoneri, per la felicità del ragazzo, tifoso del Diavolo da sempre. L'ingresso in squadra non è dei più facili: timidissimo, Boffi soffre la concorrenza di Moretti, Gabardo, Capra e Zandali. Dopo un esordio incolore viene addirittura spedito in tribuna. Ma reagisce con i fatti, matura in fretta e batte anche il suo carattere introverso. Il destino svolta con l'infortunio di Zandali: Boffi torna in campo col Novara, e realizza il gol decisivo. Conclude la prima stagione milanese con 8 gol in campionato e 15 totali, lasciando subito intuire le potenzialità dei grandi attaccanti.
L'esplosione definitiva avviene l'anno dopo, condito da 19 reti (16 in serie A). "Aldun" iniziò la goleada con una doppietta al Liguria, al debutto, infilando reti a raffica e doppiette in quantità industriale: Bari, Napoli, Genova. Alla Lucchese rifilò addirittura una tripletta coi fiocchi (4-0), trascinando il Milan ad un quarto posto insperato. In allenamento, una volta Boffi vinse le mille lire messe in palio da mister Felsner a chi fosse riuscito a segnare direttamente dalla bandierina del corner!
La terza stagione è decisiva e spedisce in orbita il ciclone Boffi: 19 reti, 21 totali e primo posto nella classifica marcatori. Tuttavia non era un Milan brillante, e difatti concluse l'annata solo al non posto, con un gran valzer di tecnici. Sempre Boffi sugli scudi: memorabile la tripletta al Bari o le doppiette a Lazio e Modena. Sua anche la rete del 2-0 sulla grande Juventus, che poi però pareggerà il match (2-2), o il rigore che apre un gustoso 3-1 nel derby con l'Ambrosiana Inter. Nel 1939/40 Boffi migliora ancora il suo record, confermandosi Re del Gol Nazionale: 24 reti in 30 partite, un bottino lauto. Il Milan conclude ancora in posizioni di retrovia, ottavo. Ormai i gol e le doppiette del bomber non fanno più scalpore: col Modena Aldun si scatena e realizza addirittura un poker, in un filotto di 9 partite sempre a segno (14 reti parziali).Attaccante potentissimo e discretamente dotato di tecnica, Boffi era un portento sui colpi di testa. Sfondava nelle difese con astuzia e fiuto del gol inarrivabile, aiutava la squadra con i suoi movimenti anche quando non gli venivano affiancati dei partner all'altezza e terrorizzava le difese avversarie con temibili incursioni palla al piede. In azzurro Boffi è chiuso dal suo 'rivale' Piola: Vittorio Pozzo, pur riconoscendone le indubbie qualità, lo convocherà in Nazionale solo due volte contro Germania e Svizzera.
Nel 1941, Boffi si accontenta di 18 reti complessive, uno score ancora ricco per un attaccante di medio livello. A gennaio gli viene affiancato Peppino Meazza, leggenda dell'Inter: assieme all'ottimo Gino Cappello, i due compongono un attacco invidiabile, che trascina finalmente in alto il Milano: terzo posto. Spicca, per Boffi, la tripletta alla Fiorentina, oltre a qualche doppietta pesante.
Torna al comando della classifica dei goleador l'anno dopo, per la terza volta, grazie alla bellezza di 22 gol in 26 partite: il bottino stagionale, 28 centri in 31 apparizioni, parla da sé. In quella stagione fece scalpore un suo gol al Novara: una punizione da metà campo con cui sfondò la rete. Il Milan, visto anche il calo di rendimento di Meazza, torna a deludere e conclude al 12° posto.
Per Boffi inizia un momento un po' difficile, tra la guerra e qualche panchina di troppo gioca poco e nelle ultime brevi stagioni raccoglie solo 20 gare e altri 11 gol, svettando tra i maggiori goleador della storia societaria. L'ultimo campionato prima dell'interruzione per la Seconda guerra mondiale segnò solamente 4 reti e nel 1945 riprese a giocare con l'Atalanta senza ottenere grandi risultati. Passato al Seregno in Serie B nel 1946, vinse il titolo cannonieri fra i cadetti con 32 reti il primo anno, rimanendo fino al 1952 quando chiuse la carriera.
La seconda guerra mondiale abbreviò la sua carriera, ma la grandezza di Boffi restò immutata grazie a quei 136 centri con la maglia rossonera, un record che rimarrà inviolato per decenni. Lo stesso Boffi rivelerà di rivedersi, successivamente, nelle discese di Gigi Riva: "Lui è più bravo di me con i piedi, ma di testa ero meglio io!". Onestà professionale di un centravanti con la C maiuscola.






(Archivio Luigi La Rocca)


(disegno proprietà di Enrico Tosi, Milano)



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Aldo Boffi, il cannoniere del Seregno
(da "La Domenica Sportiva" del 20 aprile 1934)



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Aldo Boffi al Seregno
(da "Il Calcio Illustrato", 1934-35)



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Profilo di Aldo Boffi
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 13 marzo e 21 aprile 1935)



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Aldo Boffi nuovo acquisto del Milan
(da "La Domenica Sportiva" del 23 maggio 1936)
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Capra e Boffi
(da "La Domenica Sportiva" del 27 febbraio 1937)



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(da "Il Calcio Illustrato", 1936-37)



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(da "Il Calcio Illustrato", 1937-38)



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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 18 dicembre 1937)
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26 marzo 1939, Francoforte: Germania Sud Ovest vs Italia B,
con il milanista Aldo Boffi
(dal sito www.atletiederoi.it)



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Bonizzoni, Capra e Boffi
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 13 novembre 1938)
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Profilo di Aldo Boffi
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 20 novembre 1938)



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Boffi e Bonizzoni
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 29 gennaio 1939)
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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 10 marzo 1939)



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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 30 marzo 1939)
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Aldo Boffi e Puricelli
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 3 giugno 1939)



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(da "Il Calcio Illustrato", 1939-40)



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(Articolo di Augusto Mignani su Aldo Boffi)



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Aldo Boffi e Giuseppe Meazza, 1940-41
(by Filippo Fabio Solarino)



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Renato Bodini alla Lucchese
(da "Il Calcio Illustrato", 1941-42)



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Meazza e Boffi
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 23 novembre 1941)
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Aldo Boffi e Puricelli
(dalla "Gazzetta dello Sport" dell'8 febbraio 1942)



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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 20 ottobre 1942)



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(Archivio Magliarossonera.it)
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La morte di Aldo Boffi
(dal "Corriere della Sera" del 27 ottobre 1987)



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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 27 ottobre 1987)





(da "Forza Milan!", 1989)



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La tomba di Aldo Boffi, sepolto al Cimitero di Paina di Giussano (MB)
(per gentile concessione di Andrea Martinenghi)



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Sabato 5 marzo 2022, Seregno (MB), Piazzale Olimpico Aldo Boffi (detto “Il Bombardiere di Seregno”, 9 anni al Milan, dal 1936-37 al 1944-45, 194 presenze e 136 reti in gare ufficiali con la Maglia Rossonera), esterno dello “Stadio Ferruccio”, fatto costruire nel 1934 dal Presidente rossonero Umberto Trabattoni (in carica per 14 anni tra il 1940 ed il 1954 prima come commissario straordinario e poi come Presidente) in memoria del figlio Ferruccio, venuto a mancare il 1° gennaio 1918 a soli 7 anni a seguito di un incidente stradale. Milanismo allo stato puro... (Ph. Colombo Labate - Maglia Rossonera)