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testo in parte tratto da "Almanacco Illustrato del Milan" - Ed. Panini Modena, 2005
Il Milan affronta la sua seconda stagione in Serie B. Il nuovo allenatore è Ilario Castagner. La squadra viene rivoluzionata: partono cinque artefici della "Stella", Walter Novellino (destinazione Ascoli), Aldo Maldera (Roma, sponda giallorossa, voluto da Liedholm dove rivincerà anche lo scudetto), Roberto Antonelli (Genoa), Ruben Buriani (Cesena, assieme a Moro), oltre a Fulvio Collovati, ceduto (per sua volontà) all'Internazionale, ottenendo in cambio i prestiti di Giancarlo Pasinato, Nazzareno Canuti ed Aldo Serena. Arrivano anche Vinicio Verza (dal Cesena), Oscar Damiani (dal Napoli) e Tiziano Manfrin (dal Genoa), oltre al portiere Giulio Nuciari dalla Ternana e Maurizio D'Este dal Velletri. Anche questa volta il Milan non fatica molto a vincerlo. Perde solo 3 incontri su 38 e segna bel 77 reti.
Il suo gioco è decisamente piacevole, a tratti entusiasmante. Franco Baresi, a soli 22 anni, è già un autorevole capitano. L'età media della squadra è piuttosto bassa. Anche in Coppa Italia e nel secondo Mundialito il Milan si fa onore e diverte, reggendo il confronto con tutte le squadre incontrate. Intanto, in Serie A lo scudetto lo vince la Roma dopo un'attesa di quarant'anni. Continuano, comunque, in società le polemiche tra Farina e Rivera. Il Presidente attacca l'ex golden boy, a suo dire inadatto a ricoprire un ruolo dirigenziale in una società di rango come il Milan. Di contro, l'ex presidente rossonero Albino Buticchi, interpellato in merito, rincara la dose dicendo che Rivera è stata la rovina del Milan e che gli ultimi acquisti "seri" sono stati i suoi, Baresi e Collovati per il settore giovanile quando ancora erano due pivellini, mentre Gianni svendeva a suo tempo per pochi soldi Franco Tancredi alla Roma, dirottando Benetti alla Juventus, Sabadini e Turone al Catanzaro, Chiarugi al Napoli. Tutti questi calciatori avevano solo un peccato originale agli occhi di Rivera: erano buticchiani. In campo però questo clima non si avverte, grazie ad Ilario Castagner che compatta il gruppo, coadiuvato da Silvano Ramaccioni con il quale aveva costruito il Perugia dei miracoli, arrivato secondo ed imbattuto alle spalle del Milan Campione d'Italia quattro anni prima. Capacità del tecnico umbro è quella di mandare in gol un po' tutta la squadra, con tredici marcatori finali. Il Milan ritorna così trionfalmente in Serie A, questa volta per restarci definitivamente, sempre seguito (anche in trasferta) dal suo commovente ed impagabile pubblico (basti pensare che in quella stagione il Milan aveva più abbonati dell'Internazionale !)


da E. Tosi – Forza Milan! – La storia del Milan ("Il decennio della Stella e il buio dei primi Anni Ottanta"), maggio 2005
Con la stagione 1982-83 si assiste ad una piccola rivoluzione in seno alla squadra: il presidente Giussy Farina affida la guida tecnica ad lIario Castagner; arrivano dall'lnter, in cambio di Collovati, ben tre giocatori: Pasinato, Canuti e Serena, considerati del tutto tagliati per il campionato cadetto; neo-acquisti sono anche Vinicio Verza e Oscar Damiani. Se ne vanno invece Antonelli, Buriani, Maldera e Novellino; unico rimasto della squadra del decimo scudetto, nonostante allettanti offerte da molti club, è Franco Baresi che diventa, a soli 22 anni, il capitano (nella foto a sinistra). La vittoria nel torneo di B è ancor più facile e netta rispetto a quella di due anni prima; la squadra si rende gradevole per il suo gioco di buon livello e, a tratti, anche spettacolare, tanto che la stampa sportiva arriva ad ipotizzare una posizione d'alta classifica per il Milan se partecipasse al torneo di Serie A. Anche in Coppa Italia e nella seconda edizione del Mundialito per clubs, sempre organizzata da Silvio Berlusconi per la sua rete televisiva, i rossoneri si fanno onore e divertono.





Una formazione del Milan per la stagione 1982-83.
In piedi da sinistra: Nuciari, Battistini, Pasinato, Jordan, Tassotti, Incocciati. Accosciati da sinistra: Verza, Baresi, Canuti, Icardi, Evani



dal sito www.wikipedia.org
STAGIONE 1982-83
Nella stagione 1982-1983 il Milan, sotto la guida dell'allenatore Ilario Castagner, affronta il suo secondo campionato nella serie cadetta e lo vince senza fatica. La squadra, durante l'estate, viene rivoluzionata: di essa fanno già parte Franco Baresi, che a soli 22 anni è già un carismatico capitano, Mauro Tassotti, Alberigo Evani, che saranno poi protagonisti delle grandi vittorie della squadra negli anni a venire; Walter Novellino, Aldo Maldera, Roberto Antonelli, Fulvio Collovati e Ruben Buriani sono ceduti; i nuovi arrivi di maggior rilievo sono Aldo Serena, Vinicio Verza ed Oscar Damiani. Si tratta di un gruppo molto giovane, che però vince agevolmente il campionato di serie B, si fa onore e diverte sia nella Coppa Italia, dove viene eliminato dal Verona nei quarti, poi battuto in finale dalla Juventus, con due pareggi, che nel Mundialito per club, reggendo il confronto con tutte le formazioni incontrate. Una delle poche note negative di quella stagione fu la sconfitta interna in campionato contro la Cavese (1-2), il 7 novembre 1982. Le altre sconfitte stagionali furono a Como (1-0) ed a Perugia (3-2) in campionato, a Torino contro la Juventus (2-1) nel girone eliminatorio di Coppa Italia. In campionato realizza 77 reti in 38 partite, un record per la serie B.

AVVENIMENTI
La stagione 1982-83 vide il ritorno del Milan: i rossoneri, retrocessi dopo un solo anno di permanenza in massima serie, si presentarono per il campionato cadetto con una squadra completamente rivoluzionata (furono ceduti quasi tutti quei giocatori che, quattro anni prima, avevano contribuito alla vittoria del decimo titolo), basata quasi esclusivamente sui giovani. Tra le favorite alla promozione ci furono inoltre la Lazio, che poté beneficiare del ritorno di Bruno Giordano (che al termine della stagione si laureerà capocannoniere del torneo) e Lionello Manfredonia dopo la squalifica dovuta allo scandalo del Totonero, e le altre due retrocesse, il Bologna (alla sua prima partecipazione in serie cadetta) e il Como.
La prima giornata del campionato, giocata il 12 settembre 1982, registrò subito dei risultati inattesi, con Milan, Lazio e Bologna che non vanno oltre un pareggio tra le mura amiche, e il Como sconfitto a Lecce. Nonostante l'avvio incerto (due pareggi in altrettante partite), il Milan prese subito il largo e riuscì ad assicurarsi la promozione con quattro giornate di anticipo, sconfiggendo fuori casa la Reggiana per 3-2. Durante la stagione il Milan ebbe modo di battere diversi record della categoria, tra cui quello del miglior attacco (77 gol segnati, 33 in più della Lazio seconda) e dei punti ottenuti.
Dietro al Milan, fu serrata la lotta per l'assegnazione degli ultimi due posti, con Lazio, Catania, Como e Cremonese distanziate da due punti. I laziali, autori di un girone di ritorno ad alti livelli, fecero un passo significativo sconfiggendo gli etnei nello scontro diretto alla penultima giornata e si assicurarono la promozione definitiva pareggiando in trasferta contro la Cavese rivelazione del campionato (concluse il torneo a tre punti dalla zona promozione, riuscendo ad infliggere al Milan l'unica sconfitta interna). Inaspettato crollo della Cremonese nel finale del torneo: i grigiorossi, dopo aver ottenuto sei punti in cinque giornate, non andarono oltre il pareggio contro un Varese senza pretese venendo così costretti a disputare uno spareggio a tre contro il Catania e Como, vincenti in casa contro un Perugia e un Bari egualmente senza obiettivi da raggiungere. Nelle tre partite si vide tra l'altro un solo gol, segnato dal Catania contro il Como, che assicurò agli etnei la promozione in massima serie dopo dodici anni di assenza.
Grandi sorprese nei verdetti della bagarre per la salvezza, che vide coinvolte fino a poche giornate dalla fine una buona metà delle partecipanti. Ciononostante le retrocessioni si decisero tutte alla penultima giornata: assieme al Foggia e al Bari, da tempo condannate, caddero la Reggiana e soprattutto il Bologna che, partito con i favori del pronostico, disputò un'annata negativa che le costò una seconda retrocessione in due anni.




dal sito www.amarcordmilan.blog.lastampa.it
1982-83, LA SECONDA DISCESA NEL PURGATORIO CADETTO
di Sergio Taccone

Passata la sbornia di Spagna '82, con l'Italia del Vecio Bearzot sul tetto del calcio mondiale dopo aver matato Argentina, Brasile e Germania Ovest, il Milan si preparava al suo secondo campionato di serie B. Il presidente Farina, dopo le lusinghe di parecchi club che chiedevano Franco Baresi, decise di trattenere, con il decisivo consenso del diretto interessato, il giocatore che da quel momento avrebbe cominciato la lunghissima carriera di capitano e bandiera intramontabile del Milan.
Le strategie di mercato furono subito chiare: via i senatori, compreso il nazionale Collovati, dentro tante forze fresche e qualche veterano (Damiani). Nell'operazione Collovati, approdarono in rossonero, con la formula del prestito, i tre nerazzurri Serena, Canuti e Pasinato: una punta, uno stopper e un centrocampista versatile. In panchina, finito l'interregno Galbiati, giunse Ilario Castagner, tecnico del Perugia dei miracoli 78-79, sponsorizzato da Silvano Ramaccioni, team-manager che aveva acquisito prestigio soffiando Paolo Rossi al Perugia.
Tra le novità trovò spazio anche il fantasista Vinicio Verza, ex juventino, giocatore dai piedi buoni che al Milan lascerà un buon ricordo. Insomma, si trattò di una vera svolta. Il blocco superstite dello scudetto della Stella (Novellino, Buriani, De Vecchi, Maldera, Antonelli, oltre al già citato Collovati) venne ceduto, facendo posto a forze fresche, in grado non soltanto di risalire immediatamente in A ma di gettare le basi per un ritorno del Milan ai vertici del calcio italiano. Castagner, dopo averlo seguito durante il mondiale spagnolo, decise di confermare Joe Jordan.
Lo scozzese ripagò la fiducia accordatagli con una stagione ad alti livelli, caratterizzata da parecchi gol e da prestazioni molto convincenti. Al portiere Piotti furono tolti i gradi di titolare fisso: Castagner scelse il dualismo con Giulio Nuciari, ex Ternana, anch'egli segnalato da Ramaccioni.
L'avvio di stagione fu balbettante: due pareggi. La Sambenedettese uscì indenne da San Siro dopo aver rimontato due gol ed una settimana dopo fu parità anche al "Cibali" di Catania. Dalla terza giornata in poi, il Milan cominciò a carburare, inanellando successi in serie. Pasinato ed Evani fornivano cross in serie per i due colpitori di testa, Serena e Jordan, mentre Verza dava il tocco di fantasia, Battistini confermava i buoni livelli delle precedenti stagioni, con Damiani a garantire imprevedibilità ed efficacia in fase realizzativa. Franco Baresi orchestrava al meglio il reparto difensivo, supportato da Tassotti, altro pilastro arretrato, con Canuti ad espletare il ruolo di stopper secondo i dettami di Castagner ed Icardi, ennesimo prodotto del settore giovanile, promosso titolare in pianta stabile. Ingredienti necessari e sufficienti per un campionato di vertice. La Lazio di Clagluna resistette al ritmo rossonero fino allo scontro diretto dell'Olimpico, 19 dicembre '82, finito in parità (2-2).
Due le sconfitte. Clamorosa quella interna contro la Cavese (7 novembre '82), divenuta da quel momento la presa in giro preferita dai tifosi interisti, soprattutto nel lunghissimo periodo di dominio rossonero in ambito nazionale e mondiale, avviato da Sacchi e proseguito con Capello e Ancelotti, mentre i bauscia riuscivano a vincere appena qualche Coppa Uefa e Italia, dopo aver speso barcate di soldi per comprare fior di campioni che si trasformavano in brocchi ad Appiano Gentile.
Del campionato di B '82-'83 va ricordato un bellissimo gol di Verza alla Reggiana (azione solitaria finalizzata in rete con una delizioso pallonetto sull'uscita del portiere) ed alcune goleade (clamoroso il 5-1 che fu rifilato alla Lazio).
La risalita in A fu certificata da un eccezionale score finale: primo posto in classifica con 56 punti (la seconda chiuse a 46), 19 vittorie, 16 pareggi e 3 sconfitte, con un attacco super (77 gol) che ebbe in Battistini il miglior realizzatore rossonero (11 reti). Quel Milan ben figurò anche in Coppa Italia, arrivando fino ai quarti di finale dove si arrese, d'un soffio, al Verona che Osvaldo Bagnoli, due anni dopo, avrebbe condotto alla conquista dello scudetto.
Prima del rompete le righe stagionale, i rossoneri riassaporarono l'atmosfera da grande calcio internazionale, disputando la seconda edizione del Mundialito Clubs, un torneo organizzato, per esigenze televisive, da Canale 5, l'emittente privata di proprietà della Fininvest di Silvio Berlusconi e che vide ai nastri di partenza anche Inter, Juventus, Flamengo e Penarol. Il Milan pareggiò con Juve (vincitrice di quel Mundialito) e Flamengo, fu battuto dal Penarol e sconfisse l'Inter. Fu quella la degna chiusura di un'annata che riportava i colori rossoneri in serie A. Il presidente Farina aveva mantenuto la promessa fatta ai tifosi la sera del 16 maggio 1982.




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Ragione sociale Milan Associazione Calcio S.p.A. (A.C.M.)
Franco Baresi,
nuovo capitano rossonero
dalla stagione 1982-83
Colori sociali Rosso e nero a strisce verticali
Data di fondazione 13 dicembre 1899
Sede Via Filippo Turati, 3 - MILANO
Centro Sportivo Milanello - Carbonolo di Carnago (VA)
AREA DIRETTIVA
Presidente Giuseppe Farina
Vice-presidenti Gianni Nardi, Gianni Rivera
Direttore Sportivo Silvano Ramaccioni e Antonio Cardillo (con compiti di supervisore e consulenza finanziaria)
AREA TECNICA
Allenatore Ilario Castagner
Allenatore in Seconda Italo Galbiati
Preparatore Atletico Aristide Facchini
Allenatore Primavera Fabio Capello
AREA SANITARIA
Medico Sociale Giovanni Battista Monti
Massaggiatore Paolo Mariconti, Ruggero Ribolzi
SQUADRA
Capitano Franco Baresi II
Sponsor Hitachi
Campo sportivo Stadio San Siro - MILANO
Giocatori di partite ufficiali Franco Baresi II (cap.), Sergio Battistini, Paolo Benetti, Roberto Biffi, Nazzareno Canuti, Stefano Cuoghi, Giuseppe Oscar Damiani, Maurizio D'Este, Alberico Evani, Massimo Gadda, Andrea Icardi, Giuseppe Incocciati, Joe Joseph Jordan, Maurizio Longobardo, Tiziano Manfrin, Giulio Nuciari, Giancarlo Pasinato, Ottorino Piotti, Francesco Romano, Aldo Serena, Mauro Tassotti, Vinicio Verza
Palmares Coppa Ali della Vittoria
La squadra "Primavera" vince il Trofeo "Caligaris"
La Squadra "Berretti" vince il 3° titolo di Campione d'Italia
La Squadra "Giovanissimi" under 14 vince il Torneo "Annovazzi"
Torneo "Juniores di Croix" under 19